Milano non dimentica, Milano ha reso omaggio al ricordo di una strage di migranti, 368 annegati davanti alle coste di Lampedusa il 3 ottobre 2013.
A pochi metri dalla costa fu disastro, il mare cosparso di corpi, in superficie e sul fondale. Tutti fummo colpiti allora da una tale carneficina, ma chi c’era ancora oggi sente le grida, le urla di disperazione che chiedono un aiuto che non arrivò. Un aiuto che continua a non arrivare: 28.000 da allora gli annegati nel Mediterraneo.
La Rete Nessuna Persona è Illegale, composta da varie associazioni e organizzazioni milanesi, si è data appuntamento in Piazza Duca D’Aosta. Un migliaio di persone hanno voluto ricordare ed evidenziare qualcosa che è ormai diventato quotidiano, anche se si era detto “Mai più” e che invece riconferma indifferenza, cecità e cattiva coscienza.
Tre donne africane intervengono al microfono, denunciando come l’Africa, ricca di tutto, venga depredata dal nostro mondo. Il popolo invece soffre, tra guerre intestine, violenze del potere politico e povertà ed è costretto a fuggire. “Oggi sono qui, lavoro e riesco a mantenere la famiglia in Africa, ma quando arrivai qui cos’ho trovato?” “… silenzio…”, aggiunge un’altra. “Tornassi indietro non ripartirei…” Il clima in quel momento è carico di comprensione e di senso di colpa per ciò che siamo come Paese, come Europa.
Poi arrivano le poesie dalle Scuole Senza Permesso, parole toccanti, gridate da chi vedeva tutt’intorno la fine di famigliari, di amici, di altri sé.
Poi il sollievo, la carezza al cuore, che nonostante tutto la musica africana ha voluto donare a chi era in piazza, come per ricordare con gratitudine che esistono persone che sanno amare e che non tutti sono indifferenti, cinici ed egoisti.
Sergio Genini. Le veglie contro le morti in mare