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No alla vendetta sulla popolazione palestinese. Posizione netta contro la guerra di Jewish Voice for Peace: “Alla radice c’è l’oppressione”
riprendiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato su comune-info redatto dall’organizzazione ebraica progressista antisionista nel mondo con sede negli Stati Uniti
La più grande manipolazione mediatica che si può operare sulla tragedia in corso in Medioriente è azzerare la memoria e cancellare ogni contesto. Il governo israeliano afferma di aver appena dichiarato guerra, ma la sua guerra contro i palestinesi è iniziata più di 75 anni fa e non è mai cessata. Nell’ultimo anno, poi, il governo più razzista, fondamentalista e di estrema destra della storia israeliana ha spietatamente intensificato la sua occupazione militare sui palestinesi in nome della supremazia ebraica con espulsioni violente e demolizioni di case, uccisioni di massa, incursioni militari nei campi profughi, assedi incessanti e l’umiliazione quotidiana. Nelle ultime settimane, inoltre, le forze israeliane hanno ripetutamente preso d’assalto i luoghi più sacri dei musulmani a Gerusalemme. « L’apartheid e l’occupazione israeliana – e la complicità degli Stati Uniti in tale oppressione – sono la fonte di tutta questa violenza. Nell’ultimo anno, il governo più razzista, fondamentalista e di estrema destra della storia israeliana ha spietatamente intensificato la sua occupazione militare sui palestinesi in nome della supremazia ebraica con espulsioni violente e demolizioni di case, uccisioni di massa, incursioni militari nei campi profughi, assedi incessanti e l’umiliazione quotidiana. Nelle ultime settimane, inoltre, le forze israeliane hanno ripetutamente preso d’assalto i luoghi più sacri dei musulmani a Gerusalemme. Per 16 anni, il governo israeliano ha soffocato i palestinesi di Gaza sotto un draconiano blocco militare aereo, marittimo e terrestre, imprigionando e affamando due milioni di persone e negando loro assistenza medica. Il governo israeliano massacra regolarmente i palestinesi a Gaza; i bambini di dieci anni che vivono a Gaza sono già stati traumatizzati da sette grandi bombardamenti nella loro breve vita. Per 75 anni, il governo israeliano ha mantenuto un’occupazione militare sui palestinesi, mettendo in atto un regime di apartheid. I bambini palestinesi vengono trascinati giù dai loro letti durante i raid prima dell’alba da parte dei soldati israeliani e tenuti senza accusa nelle prigioni militari israeliane. Le case dei palestinesi vengono date alle fiamme da folle di coloni israeliani, o distrutte dall’esercito. Interi villaggi di persone palestinesi sono costrette a fuggire, abbandonando le case, i frutteti e la terra che appartenevano alla loro famiglia da generazioni. Lo spargimento di sangue di oggi e degli ultimi 75 anni è riconducibile direttamente alla complicità degli Stati Uniti nell’oppressione e nell’orrore causati dall’occupazione militare israeliana. Il governo degli Stati Uniti consente costantemente la violenza israeliana ed è responsabile anche di questo momento. Il finanziamento militare incontrollato, la copertura diplomatica e i miliardi di dollari di denaro privato provenienti dagli Stati Uniti consentono e danno potere al regime di apartheid israeliano. Coloro che continuano a chiedere un sostegno “corazzato” da parte degli Stati Uniti all’esercito israeliano non fanno altro che aprire la strada a ulteriore violenza».
leggi articolo integrale di Jewish Voice for Peace
L’Osa non ci sta: la solidarietà alla Palestina non si criminalizza: “lo diremo nelle scuole di tutta Italia il 13 ottobre, giornata nazionale di agitazione studentesca in solidarietà alla Palestina”
La protesta segue le parole del ministro Valditara, che ha dichiarato di voler perseguire i membri dei “collettivi studenteschi che inneggiano ad Hamas”
“Le dichiarazioni del ministro sono false e pretestuose e mostrano un più ampio disegno, quello di criminalizzare la solidarietà al popolo palestinese, che vive in un regime di occupazione pluridecennale, violazione sistematica dei diritti umani, violenza sui civili da parte del regime sionista- scrivono gli studenti di Osa in una nota– Recente è la notizia del bombardamento da parte di Israele di due ospedali di Medici Senza Frontiere in Palestina negli scorsi giorni, a conferma dell’atteggiamento barbaro, permesso dall’Occidente, dell’esercito sionista.
fonte: Agenzia DIRE
ManifestoLibri ristampa ‘La democrazia del reddito universale’, Il primo libro pubblicato in Italia capace di presentare in modo sistematico la tematica del Reddito di Base
Si tratta di una raccolta di saggi dei massimi pensatori che sul tema si sono espressi, da Alain Caillé a Claus Offe, da David Purdy a Philippe Van Parijs, integrato in Italia con le riflessioni di Andrea Fumagalli, Marco Bascetta e Giuseppe Bronzini. Il testo è uscito la prima volta nel 1997 sempre per manifestolibri. Questa versione aggiornata del volume si avvale di una nuova introduzione di Andrea Fumagalli e di una postfazione a cura di Andrea Fumagalli e Cristina Morini, che offrono una esaustiva panoramica del dibattito più recente su una questione cruciale per la politica della sinistra e per la democrazia. Ripubblicare questo volume oggi vuole dire ribadire alcune questioni che, già chiare alla fine degli anni Novanta, sono diventate assolutamente dirompenti nella contemporaneità. Oggi, nel contesto della crisi generalizzata dell’occupazione stabile e della precarizzazione esistenziale, si impone la necessità di aggiornare le politiche sociali garantendo reddito, protezione e libertà di scelta al bacino in espansione del non lavoro e del lavoro intermittente e precario. Il reddito di base è dunque, oggi più di allora, strumento fondamentale per puntare a una società più equa.
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Nuovo Decreto Flussi, cosa prevede? Informazioni utili da Cronache di Ordinario Rrazzismo
E’ uscito il 3 Ottobre 2023 sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo Decreto Flussi. Esso presenta alcune differenze rispetto ai precedenti, ponendosi come provvedimento in continuità con il Dl n.20 2023 – il cosiddetto decreto Cutro. Questo nuovo decreto prevede, ad esempio, una pianificazione degli ingressi regolari su base triennale e non annuale considerando il triennio 2023-2025 per un totale di 452.000 ingressi previsti secondo questa divisione: 136.000 persone ammesse nel 2023; 151.000 persone ammesse nel 2024; 165.000 persone ammesse nel 2025. E’ stata ampliata anche la lista dei settori professionali richiesti che come indicato nell’art. 6 comma 7 (autotrasporto merci per conto terzi; edilizia; turistico-alberghiero; meccanica; telecomunicazioni; alimentare; cantieristica navale; trasporto passeggeri con autobus; pesca; acconciatori; elettricisti; idraulici). Per questi settori le unità di lavoratori e lavoratrici ammesse secondo l’art.6 comma 1 sono: 53.450 per l’anno 2023, di cui 52.770 per lavoro subordinato e 680 per lavoro autonomo; 61.950 per l’anno 2024, di cui 61.250 per lavoro subordinato e 700 per lavoro autonomo; 71.450 per l’anno 2025, di cui 70.720 per lavoro subordinato e 730 per lavoro autonomo.
Per ulteriori approfondimenti (riserve, scadenze e requisiti vedi cronachediordinariorazzismo
Energia, il Governo metta uno stop al percorso farsa della fine tutela nel mercato del gas. Federconsumatori: troppa confusione, poche tutele. Urgente disporre la proroga almeno di un anno
Come abbiamo denunciato più volte, l’inizio del percorso che porterà alla fine del servizio di maggior tutela nel settore del gas è iniziato nel peggiore dei modi, all’insegna dell’improvvisazione, di comportamenti erratici delle aziende e dello spregio dei più elementari diritti dei consumatori. Gli utenti del servizio di maggior tutela stanno ricevendo, in questi giorni, le lettere da parte del proprio gestore, che li invita a sottoscrivere l’offerta più conveniente sul libero mercato tra quelle disponibili nel proprio pacchetto. Pena, in caso di mancata sottoscrizione, di ritrovarsi da gennaio con un contratto applicato in automatico, che sarà, quasi certamente, peggiorativo. Il contenuto delle lettere è complicato, non facile da decifrare. Per di più offerte sono scritte con caratteri molto piccoli, corredate da sigle ai più ignote. Comprendere e scegliere non è affatto semplice. Ma il vero capolavoro sono i tempi entro cui i cittadini devono accettare le offerte proposte loro dall’attuale gestore: alcune aziende non indicano nessuna scadenza, altre la fissano al 31 ottobre, altre il 10 ottobre, altre ancora il 5 ottobre (quando la lettera è stata recapitata il 29 settembre). Siamo di fronte al caos totale, nonché a comportamenti aziendali di bassa furbizia, che puntano chiaramente a spingere gli utenti verso offerte meno convenienti o scelte affrettate. Complici sono, da un lato, le disposizioni di ARERA, che hanno previsto un percorso che non tiene in sufficiente considerazione le tutele per gli utenti, lasciando incomprensibili margini di discrezionalità alle aziende. Queste ultime non si sono lasciate sfuggire l’opportunità di approfittare della situazione a proprio vantaggio. Dall’altro lato pesa l’assenza assoluta di comunicazioni istituzionali che il Governo si era impegnato a mettere in campo per aiutare i consumatori a gestire nel migliore dei modi questo complicato passaggio. Federconsumatori chiede al Governo, con grande urgenza, di fermare questo treno che ha già deragliato pochi metri fuori dalla stazione. Basta con gli annunci di singoli ministri o viceministri, occorre che il Consiglio dei Ministri assuma, già nelle prossime ore, una decisione formale di sospensiva, almeno per un anno, alla fine del servizio di maggior tutela per il gas e l’energia elettrica.
comunicato Federconsumatori
Napoli, Convegno Nazionale 13-14 Ottobre 2023 Forum Disuguaglianze e Diversità. Una Carta “aperta” dell’Intrapresa Sociale: due giorni di di confronto per scriverla in modo collettivo
A un anno dal Convegno Impresa/Sociale tenutosi a Trieste nell’ottobre del 2022, il gruppo promotore triestino e il Forum Disuguaglianze e Diversità organizzano per il 13 e il 14 ottobre al Cinema Modernissimo (Via Cisterna Dell’olio, 49/59) di Napoli il convegno “Fare intraprese sociali” con il Patrocinio morale del Comune di Napoli. La spinta ad avviare questo nuovo percorso è arrivata da Franco Rotelli, psichiatra e collaboratore di Basaglia, il quale, in uno dei suoi ultimi scritti, riprendendo le riflessioni nate dal convegno triestino, ha tracciato 5 punti fondamentali dell’Intrapresa Sociale. Nodi che richiamano la capacità di stringere legami tra persone e territori, mettere al centro le potenzialità di tutti e tutte, cercando la bellezza, promuovendo alleanze tra pubblico e privato e creando economie. Tratti fondamentali per rendere l’intrapresa sociale protagonista nella costruzione di un futuro più giusto dal punto di vista sociale e ambientale. Parlare di “intrapresa sociale” e non di “impresa sociale” ha un significato ben preciso. Significa allargare la riflessione e la discussione a chi si impegna ogni giorno per fronteggiare i numerosi e crescenti bisogni sociali facendo posto nel mondo a chi non ce l’ha. Questo approccio non può prescindere da una riflessione critica sull’operato di alcune organizzazioni che hanno messo a profitto l’esclusione sociale e le crescenti disuguaglianze. Il convegno è stato costruito attraverso un percorso aperto e partecipato, una vera e propria carovana di laboratori locali in varie regioni a cui, tra giugno e settembre, hanno partecipato oltre 300 persone attive nella cooperazione, nelle istituzioni pubbliche e negli enti locali, nelle Università e nelle organizzazioni del civismo attivo. L’obiettivo del convegno, che si aprirà con una plenaria e proseguirà con il lavoro in gruppi, in cui si affronteranno, uno per gruppo, i 5 punti, è di continuare il confronto tra chi fa già parte del percorso e tutte e tutti quelli che decideranno di partecipare all’appuntamento che è pubblico e gratuito. Le plenarie di venerdì e sabato mattina si terranno presso il Cinema Modernissimo, mentre i 5 gruppi che lavoreranno in parallelo il pomeriggio del venerdì sono dislocati in diversi luoghi “del fare Intrapresa” di Napoli (nel programma tutti i dettagli). L’incontro di Napoli sarà anche la prima tappa di un nuovo viaggio che partirà con la scrittura di una Carta “aperta” dell’Intrapresa Sociale. La partecipazione al convegno non prevede quote di iscrizione.
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