Anaïs Tellenne, regista di “L’homme d’argile” – titolo inglese The dreamer – proiettato fuori concorso a Venezia 80, dice di questo suo lavoro: “Dallo sguardo di un artista sul suo soggetto nasce un’opera. Ma che ne è dell’argomento? Cosa resta di questo sguardo? Il mio film racconta una storia che musei e gallerie non racconteranno. Un segreto tra Raphaël e il pubblico”.
Per capirci, Raphaël (molto ben interpretato da Raphaël Thiéry), è un uomo di 58 anni con un occhio solo, un fisico e un’espressione forgiata dal lavoro manuale. Fa il custode di una grande villa dove i proprietari non vivono più. Raphaël vi abita con la vecchia madre. Non si è mai sposato, ma ha una relazione con la postina del villaggio. Ama cacciare la talpa e suonare la cornamusa con un gruppo musicale. Le sue giornate sono quasi sempre uguali.
Un giorno all’improvviso ricompare Garance (la brava Emmanuelle Devos ) erede della casa e della tenuta, artista cinquantenne di successo, che vive di installazioni e sculture. Garance è misteriosamente infelice e viene salvata da Raphaël dopo essersi imbottita di barbiturici. Tra i due nasce un feeling che conduce l’artista a riprodurre il guardiano in una statua d’argilla. Raphaël rimane affascinato dallo sguardo della donna e per la prima volta s’innamora.
Raphaël sogna di avere con Garance una relazione. Sarà possibile nonostante la diversità di ceto, di esperienza e di cultura? Raphaël ne uscirà rinato o distrutto? L’epilogo della storia non è scontato e sorprende. Un film che emoziona comunicando la complessità contraddittoria delle relazioni umane, il senso dell’arte e come essa sia inscindibile dalla vita.
Regia: | Anaïs Tellenne |
Produzione: | Koro Films (Diane Jassem, Céline Chapdaniel), Vagabonds Films, Micro Climat |
Durata: | 94’ |
Genere. | Drammatico |
Paese: | Francia |
Interpreti: | Raphaël Thiéry, Emmanuelle Devos, Mireille Pitot, Marie-Christine Orry |
Sceneggiatura: | Anaïs Tellenne |
Fotografia: | Pierre W. Mazoyer |
Montaggio: | Héloïse Pelloquet |
Scenografia: | Catherine Jarrier |
Costumi: | Véronique Trémoureux, Nathalie Raoul |
Musica: | Amaury Chabauty, Raphaël Thiéry (cornamusa) |
Suono: | Rémi Chanaud, Rosalie Revoyre, Maxime Roy |
Effetti visivi: | Vincent Vacarisa |