Il coordinamento torinese dei comitati e dei gruppi per la difesa del suolo, dell’acqua e del verde pubblico
Resistenza Verde si è costituita il 20 aprile 2023 per contrastare, in modo il più possibile forte e unitario, le politiche antiecologiche del Comune di Torino.
Da allora il coordinamento è in costante crescita, grazie all’adesione di nuovi comitati.
Attualmente comprende:
- il Comitato “Essenon”, che intende salvaguardare il giardino Artiglieri di Montagna, uno dei pochi terreni vergini rimasti nella Circoscrizione 3, dove incombe l’edificazione di un supermercato Esselunga, nonché di un centro congressi e di un hotel – costruzione che comporterebbe anche l’abbattimento di molti alberi;
- il Comitato Salviamo il Meisino, che difende il parco del Meisino da un devastante progetto di “valorizzazione”, consistente nell’installazione di una “Cittadella dello Sport” in un’area che è in parte una Zona a Protezione Speciale di particolare valore naturalistico (sono previsti molti abbattimenti, in aggiunta a quelli recentemente avvenuti, anche con il pretesto dell’alloctonia delle piante);
- il Comitato Difesa del Parco della Pellerina (nato nel 2014 e da allora attivo contro gli interventi che hanno via via antropizzato l’area verde) e il Comitato Salviamo la Pellerina, il cui attuale comune intento è impedire che 60.000 mq di terreno permeabile siano cementificati e depauperati degli alberi esistenti, per costruire un ospedale (nuovo Maria Vittoria e nuovo Amedeo di Savoia);
- il Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio, che si oppone all’abbattimento dell’alberata che il Comune vorrebbe “sostituire” (come avvenuto in corso Umbria) per realizzare un progetto di sedicente “riqualificazione” totalmente antiecologico, finalizzato a distribuire fondi europei a operatori privati;
- i Comitati Salviamo i Prati (Pratone Parella e Barca Bertolla), che sono riusciti a bloccare la colata di cemento su alcune aree a rischio di edificazione e si stanno impegnando in vere rinaturalizzazioni;
- il Collettivo del Centro Sociale “Prinz Eugen”, che difende il giardino boscoso spontaneo di corso Principe Eugenio, oasi di biodiversità la cui sopravvivenza è minacciata dalla conversione in giardino pubblico;
- il Comitato Alberi di via Breglio, per la difesa delle alberate di Borgo Vittoria;
- il Comitato NO TAV – Torino e Cintura, sezione locale del movimento NO TAV, che da decenni denuncia e contrasta la devastazione della Valsusa (e ora anche della collina morenica) per il fantomatico progetto di una linea ferroviaria ad alta velocità di cui a oggi non è stato realizzato un solo chilometro;
- il Comitato Acqua Pubblica Torino e l’associazione ATTAC Torino, che promuovono la ripubblicizzazione del servizio idrico e la gestione senza sprechi della risorsa acqua, nonché la giustizia climatica (campagna Giudizio Universale);
- il Comitato DebiTO, che studia le possibilità di revisione (audit) del debito della Città di Torino;
e altre realtà che si stanno unendo via via.
Resistenza Verde Torino attualmente non ha un direttivo: è un coordinamento orizzontale che tiene riunioni periodiche – per lo più presso il centro Comala, dietro il Giardino Artiglieri di Montagna – a cui partecipano liberamente i membri dei comitati aderenti e i cittadini interessati.
Come mezzi di comunicazione utilizza una mailing list e un canale Telegram.
Punta a costruire una rete che possa fare pressione anche affinché siano prese misure di contrasto e mitigazione del cambiamento climatico e aspira a collegarsi, prossimamente, con analoghi coordinamenti di comitati che si stanno formando in altre città e regioni italiane.