Simona Suriano, Unione Popolare, ex deputata della scorsa legislatura si sta occupando degli strani rimpatri di minori da Catania in Ucraina.
A Catania la tutrice per i rifugiati ucraini chiede il rimpatrio per i minori. Ci spieghi questo fenomeno?
Da quello che abbiamo appreso da articoli di stampa e parlando con alcuni avvocati che si stanno occupando del caso è emerso che i giovani minorenni che sono stati portati e accolti in Italia a seguito dello scoppio del conflitto russo ucraino e poi affidati a delle famiglie italiane, ora ne viene richiesto il rimpatrio da parte della tutrice nominata dal consolato ucraino senza delle motivazioni ben chiare e specifiche. Questo ha destato perplessità e il timore che questi bambini, ritornando in patria, possono vivere condizioni di stenti o addirittura che quelli vicini alla maggiore età possano essere arruolati. Formalmente viene detto che in quelle zone non c’è conflitto e quindi questi bambini sarebbero al sicuro ma sappiamo che comunque in generale non è così. L’Ucraina è un paese in guerra e posto che non in tutte le zone c’è la guerra abbiamo verificato che in alcune zone dove questi bambini dovrebbero essere trasferiti vi sono stati dei bombardamenti. Il ricongiungimento con i familiari non è possibile e quindi non non si capiscono le reali motivazioni di questa scelta. Per tre bambini le famiglie affidatarie italiane hanno chiesto al giudice la sospensione del provvedimento. Per gli altri ancora non si è provveduto al rimpatrio ma i tempi sono stretti.
Ti risulta succeda da altre parti?
Da quel che mi risulta sono anche altre province che sono state coinvolte, in Lombardia per esempio Bergamo, quindi non è un fenomeno solo catanese ma riguarda tutta l’Italia, che ha accolto in via eccezionale e straordinaria profughi scappati dalla guerra e che ora invece non riusciamo a trattenere in Italia.
Cosa stai facendo tu e Unione Popolare a questo proposito?
Noi come Unione Popolare stiamo monitorando la situazione. Io a Catania, con appunto alcuni avvocati che si stanno occupando del caso stiamo cercando di capire come poter evitare il rimpatrio di questi minorenni e garantirne le migliori condizioni di vita.