Il Coordinamento ravennate “Per il Clima Fuori dal Fossile” respinge ogni strumentale illazione sullo strano incendio avvenuto nel cantiere di Punta Marina dove sono in corso i lavori propedeutici per il rigassificatore della Snam. Per il Coordinamento siamo di fronte ad un chiaro tentativo di creare, volontariamente o meno, un’atmosfera da “strategia della tensione”.
L’incendio si sarebbe sviluppato nella notte di sabato 9 settembre, e la notizia è stata pubblicata solo da Il Giornale che – dicono dal Coordinamento – a quanto risulta non ha a Ravenna né una propria sede né propri corrispondenti, mentre le testate locali non ne sapevano e non riportavano nulla.
Solo mercoledì mattina la notizia veniva ripresa dai giornali ravennati, con una serie di illazioni e correlazioni che chiamano in causa presunte responsabilità degli ambientalisti.
Il Giornale aveva subito parlato di “ultras ambientalisti”, seguito a distanza di tempo da diversi organi locali i quali sostengono che si tratta di “un’azione mirata del fronte no-gas”, di “fenomeni di protesta” e che “non è giunta alcuna rivendicazione, anche se la mobilitazione contro il rigassificatore ha ottenuto una forte risposta (…) fino alla più partecipata dello scorso maggio, alla quale hanno aderito migliaia di partecipanti”.
“In pratica – dice Pippo Tadolini, portavoce del Coordinamento – l’unica pista degna di nota sarebbe quella di addossare la responsabilità a quanti si oppongono al rigassificatore e alla dipendenza dalle fonti fossili. Noi siamo stati gli organizzatori principali di varie iniziative, tra cui quella del 6 maggio, una manifestazione pacifica, allegra, nonviolenta. Riteniamo perciò certe illazioni offensive, insultanti e totalmente fuorvianti”.
“Abbiamo operato sempre alla luce del sole – prosegue Tadolini – in un rapporto trasparente con tutti: con la popolazione, le istituzioni e gli organi di informazione. Non è ammissibile che sulle svariate possibili cause dell’incendio non si faccia alcuna menzione di altre ipotesi, come ad esempio un incidente dovuto a negligenza, un atto di vandalismo fine a se stesso, una intimidazione di stampo mafioso oppure a una provocazione della e buona”.
Il Coordinamento “Per il Clima Fuori dal Fossile” di Ravenna fa osservare in una nota che quanto accaduto è stato tale da non turbare l’incolumità di alcuno e neppure la funzionalità del cantiere, tanto che i cittadini residenti nella zona hanno affermato di non essersi accorti di nulla, né della presenza di fumo né dell’arrivo dei mezzi di intervento; enfatizzando l’episodio, aggiungono, si sparge inutilmente timore tra la gente.
E’ abbastanza singolare – sottolineano inoltre gli ambientalisti – che questo strano incendio avvenga in un momento in cui in tutta Italia sta crescendo l’opposizione alla anacronistica e dannosa politica energetica del governo che punta al rilancio delle fonti fossili e perfino del nucleare. A Ravenna, a Piombino, a Vado Ligure, in Sardegna, lungo l’Appennino è sempre più forte la mobilitazione contro nuove infrastrutture energetiche fossili come rigassificatori, gasdotti, stoccaggi, trivellazioni. Tutti impianti che mirano a fare del nostro Paese una enorme piattaforma gasiera, pericolosa, inquinante, costosissima e inutile.
“Non vorremmo che ci sia il disegno di creare un clima da “strategia della tensione” che individua negli ambientalisti il principale nemico da combattere – conclude Tadolini – ; a Piombino e altrove, di fronte alla protesta dei cittadini, è stata militarizzata la città; A Ravenna, in occasione della grande manifestazione di maggio, sono stata imposte delle inutili e incomprensibili restrizioni; in numerosi luoghi le lotte in difesa del nostro Pianeta e per il futuro delle giovani generazioni vengono represse in svariati modi. Per quanto ci riguarda ribadiamo tutta la nostra volontà di continuare la mobilitazione nel contrastare sia il rigassificatore che l’intera politica energetica governativa. L’autunno che sta arrivando vedrà il popolo della giustizia climatica e ambientale ancora più presente e attivo di prima, respingendo con fermezza ogni tipo di provocazioni e illazioni insensate”.