Più di 5 anni fa è nata a Milano la Rete Mai più Lager – No ai CPR. Originariamente la Rete era nata sull’onda della possibile apertura del Cpr in Via Corelli (avvenuta un anno dopo) proprio per cercare di evitare che aprisse: si sapeva che una volta aperto sarebbe stato difficile farlo chiudere. Ecco il perché dell’enorme importanza di gridare forte che la diffusione su tutto il territorio nazionale dei Cpr è un abominio che deve essere rigettato alla radice, prima che ne costruiscano altri.
Oggi, 27 Settembre, si è svolto un corposo presidio nei pressi della prefettura di Milano proprio per dire, ancora una volta, NO ai CPR. Almeno 300 persone si sono strette intorno a chi interveniva descrivendo la realtà di questi luoghi, ancora troppo sconosciuti. Tra gli interventi anche quello dell’attore Oscar Agostoni che da alcuni mesi racconta questa triste realtà nel suo ottimo spettacolo “Reietti”.
I rappresentanti della Rete si incontrano da anni settimanalmente, con una costanza encomiabile, e sono ormai diventati i maggiori esperti di questi centri. Ne sanno più dei giornalisti (anche perché questi, lo abbiamo visto in passato, hanno mille difficoltà ad entrarvi, mentre loro hanno accompagnato più volte i pochi parlamentari che hanno osato varcare quei cancelli), più degli addetti ai lavori, sicuramente più dei politici che prendono le decisioni, consapevoli o inconsapevoli del delirio di ciò che avviene lì dentro.
Le morti nei CPR sono solo la punta dell’iceberg, i tentativi di suicidio sono quotidiani, gli atti di autolesionismo costanti, e così i farmaci con i quali i “residenti” vengono imbottiti per stordirli e renderli innocui.
Gli spezzoni di video che riescono ad uscire da questi luoghi mostrano giovani uomini barcollanti, persone gettate a terra, sangue sulle pareti, nugoli di poliziotti addosso ad un singolo uomo, urla disperate… Se questo è un uomo, diceva Primo Levi. Andiamo a rileggerlo.
Ci auguriamo con tutto il cuore che gli attuali 10 CPR sul territorio nazionale siano il numero più alto raggiunto, e che comincino a calare, non certo a crescere; che l’indignazione salga; che i giovani, in tantissimi presenti oggi grazie alle campagne fatte dalla Rete nelle università e nelle scuole superiori, raccolgano il testimone e uniscano la loro rabbia di giovani senza lavoro e senza casa con quella dei più sfruttati della nostra terra.
Nelle prossime settimane si svolgeranno altre assemblee e manifestazioni, che continueremo a seguire. Che la campagna del governo sull’apertura di nuovi CPR gli rimbalzi contro, e contribuisca a rompere quel silenzio su dei luoghi che non dovrebbero esistere, né qui né altrove.
Grazie alla Rete: seguitela, appoggiatela, partecipate!
Foto di Andrea De Lotto