Interi quartieri portati via dalla furia dell’acqua. Dichiarati 3 giorni di lutto in tutte le città del paese.
“Un quarto della città di Derna non c’è più”. È questa la descrizione che ci ha fornito al telefono un cittadino che si è salvato dall’alluvione. “Case, strade e persone sono state spazzate via dalla furia dell’acqua”, ha aggiunto piangendo. La gente ha perso tutto. 5100 morti e 11 mila dispersi, secondo le dichiarazioni ufficiali fino alla mezzanotte di ieri, martedì. Nella sola giornata di ieri si sono tenuti i funerali di 1400 vittime.
Tra gli stessi soccorritori spediti in città dall’esercito si contano 40 dispersi, con i quali si sono persi i contatti radio. Il sindaco della città ha detto che la situazione è fuori controllo ed ha chiesto interventi di soccorso internazionali. Derna è stata particolarmente colpita perché ricade a valle di decine di torrenti e due delle dighe che trattenevano le acque sono completamente crollate e altre tre danneggiate. Altre città della Montagna verde (Gebel Akhdar) sono state colpite, ma non nella stessa misura catastrofica. Ad al-Baida ci sono state 46 vittime e danni materiali ha subito la vicina Shahhat, con la sua zona archeologica dell’antica Cirene.
La catastrofe ha riportato alla luce un senso di unità nazionale tra i due governi che gestiscono il potere politico nelle due regioni. Sono scattati i soccorsi da tutte le città libiche e sono state destinate risorse economiche per la gestione dell’assistenza e le cure agli sfollati. In tutto il paese sono stati dichiarati tre giorni di lutto. Anche in Egitto è stato dichiarato il lutto per le vittime.