Con il Movimento Nonviolento a Roma il 7 ottobre. Insieme per la Costituzione che ripudia la guerra
Il cammino della nonviolenza è lungo, a volte faticoso e solitario, ma quando lo si fa insieme ad una moltitudine, diventa festoso e leggero. Abbiamo aderito e parteciperemo alla manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma La via Maestra: insieme per la Costituzione; con le bandiere della nonviolenza che spezza il fucile saremo dietro lo striscione di Europe for Peace per sostenere “una politica di pace intesa come ripudio della guerra e con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta”. Sul palco – ospite d’onore che darà la dimensione internazionale dell’iniziativa – ci sarà anche la pasionaria nonviolenta bielorussa Olga Karach che stiamo sostenendo con la nostra Campagna di Obiezione alla Guerra, per ribadire ancora una volta che le guerre si fermano abolendo gli strumenti che le rendono possibili: le armi e gli eserciti.
La Conferenza internazionale per la Pace di Vienna, dove il Movimento Nonviolento era presente con la delegazione italiana, ha lanciato una settimana di mobilitazioni, dal 30 settembre all’8 ottobre, per sostenere il “Cessate il fuoco!” in Ucraina e la soluzione negoziale del conflitto. Una iniziativa globale che per noi si inserisce nella nostra mobilitazione permanente contro la guerra e connette delle date simbolo del nostro impegno:
– il 2 ottobre compleanno di Gandhi e Giornata internazionale della Nonviolenza
– il 4 ottobre giorno di San Francesco, il santo tanto amato da Aldo Capitini
Saranno tante, come ogni anno, le iniziative che il Movimento Nonviolento organizza in queste giornate di mobilitazione.
La via maestra della Costituzione che ha inscritta nei suoi valori il ripudio della guerra, si fonde con la via dei maestri della nonviolenza. Su tutti Gandhi, inteso come colui che ha trasformato la nonviolenza da fatto individuale a pratica sociale e politica per la liberazione personale e collettiva. Gandhi come padre della nonviolenza moderna, fautore della teoria e della pratica della nonviolenza politica, del metodo della nonviolenza attiva, del Satyagraha. La netta denuncia di Gandhi è:
Affermo che pur coloro che non hanno l’obbligo di prestarsi direttamente alla guerra, partecipano ugualmente al male se consentono allo Stato organizzato militarmente.
È una via chiara seppur non spianata, che ha il suo perno nell’antimilitarismo nonviolento di contro a ogni convenienza, sbandieramento, rincorsa ingenua all’urgenza del momento. Ci dice Capitini:
Non c’è situazione avversa in cui non resti sempre qualche cosa da fare. L’essenza del nostro migliore agire è dare, senza sempre e subito chiedere. La storia procede per opera di coloro che, elaborato un profondo ideale, secondo le migliori esigenze di tutta la coscienza, vanno a infonderlo in mille modi nella realtà. Darsi alla attività civile e sociale, tentare sempre, è fede che muove da noi; oltre l’eventuale delusione dell’attuale momento.
Nonostante le difficoltà dell’attuale momento, saremo centinaia di migliaia il 7 ottobre, ma servirà l’impegno serio di ognuno di noi dal giorno dopo. Nessun fucile si spezza da solo.