Fra il lancio degli zainetti ‘Giochi Preziosi’ sponsorizzati dell’Esercito Italiano, e patriottiche inaugurazioni con alzabandiera, inno di Mameli e discorsi di generali, l’anno scolastico 2023-24 si preannuncia ancor più improntato ad un’impostazione militarista stile ‘libro e moschetto’.
Proprio per contrastare quest’allarmante invadenza propagandistica delle Forze Armate nei confronti degli istituti scolastici ed universitari italiani, da tre anni il Movimento Internazionale della Riconciliazione, insieme con Pax Christi Italia, ha lanciato la Campagna Nazionale “Scuole Smilitarizzate”, supportata e potenziata recentemente anche dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università .
Proprio per contrastare quest’allarmante invadenza propagandistica delle Forze Armate nei confronti degli istituti scolastici ed universitari italiani, da tre anni il Movimento Internazionale della Riconciliazione, insieme con Pax Christi Italia, ha lanciato la Campagna Nazionale “Scuole Smilitarizzate”, supportata e potenziata recentemente anche dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università .
Uno degli episodi più sconcertanti è stato denunciato da Ermete Ferraro, Presidente del M.I.R. Italia e referente della Sede di Napoli, che ha inviato una nota alla Dirigente Scolastica del Liceo “Alfonso Gatto” di Agropoli (SA), contestandole l’inaugurazione in stile caserma del nuovo anno scolastico, di cui aveva dato notizia con toni trionfalistici un articolo con video pubblicato su Info Cilento.
«Ci ha spiacevolmente colpito la retorica cerimonia d’inaugurazione del Liceo “A. Gatto” che – a conferma di questa preoccupante tendenza all’infiltrazione delle Forze Armate nel mondo della scuola e dell’università – era dichiaratamente “finalizzata a promuovere i valori che l’Esercito e i militari rappresentano per i giovani”, aggiungendo che “nell’area esterna di pertinenza scolastica della sede centrale, sarà allestito uno stand, dove gli studenti e le studentesse delle classi quinte possono, dopo la cerimonia, avere informazioni sulle opportunità lavorative offerte dall’Esercito ai giovani» ha scritto Ferraro, aggiungendo che «in una scuola superiore della Repubblica che costituzionalmente “ripudia la guerra” i valori formativi dovrebbero essere ben altri rispetto a quelli che s’inculcano nelle caserme, e comandanti di reggimento, cappellani militari e militari dei reparti di artiglieria non dovrebbero fungere da riferimenti per i giovani.»
Nell’ottica di un dialogo costruttivo e nonviolento, comunque, il Presidente del M.I.R. si è reso disponibile ad incontrare Dirigente e Docenti di quel Liceo, per chiarire quanto da decenni i movimenti per la pace propongono per formare gli studenti alla risoluzione alternativa – civile, disarmata e nonviolenta – dei conflitti bellici e per la riconversione pacifica ed ecologica del complesso militare-industriale.