Dal 12 al 15 ottobre si terrà a Milano il Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica (World Congress for Climate Justice, WCCJ). Sarà ospitato dall’Università Statale di Milano e in parte dallo Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo [1].
Del comitato organizzativo fanno parte gruppi ed associazioni quali Ecologia Politica, Institute of Radical Imagination, XR, Fridays for Future, Ultima Generazione, Comitato Acqua, Our Voice.
Si prevedono circa 200 delegati provenienti dall’Uganda, dal Messico, dal Brasile, dall’Ecuador, da tutto il mondo, e poi dall’Europa, dall’Italia, da Milano.
Nei quattro giorni dell’evento, si discuterà di giustizia climatica, deforestazione, patriarcato, discriminazioni, neo-colonialismo.
WCCJ di Milano: uno spazio di confronto contro il negazionismo climatico
« La minaccia posta alle società umane dalla crescita incontrollata – spiegano gli organizzatori [2] – non è mai stata così grande. Tuttavia, alternative sistemiche al capitalismo fossile faticano ad emergere nella battaglia che infuria nel mondo contro la dottrina neoliberista, il clericalismo suprematista e l’etnonazionalismo autoritario, tutte nefaste forme ideologiche accomunate dal negazionismo climatico ».
Da qui lo scopo del Congresso: « partendo dalla drammatica urgenza, […] vogliamo aprire uno spazio di confronto tra movimenti climatici esplicitamente anticapitalisti, attivistə e intellettuali di tutto il pianeta, con l’ambizione di definire un’agenda e un orizzonte ideologico comuni nello spazio transnazionale condiviso delle lotte ecosociali del presente ».
Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica: i temi
Tra i temi affrontati nei lavori quello dei giochi olimpici di Cortina ma anche quello della mobilità privata.
« Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, annunciate e “vendute” come giochi sostenibili con greenwashing, avranno un forte impatto in termini di consumo di suolo, alterazione dei sistemi idrogeologici e distruzione delle foreste nelle valli alpine interessate », dichiarano in proposito gli organizzatori [3].
A Simbolizzare la continuità dei giochi olimpici nell’economia fossile è la sponsorizzazione dei Giochi da parte di ENI.
« Questo modello di grandi eventi non è più pensabile e manutenibile di fronte alla crisi climatica e ambientale globale, così come la pratica di alcuni sport non può più essere governata esclusivamente dagli interessi delle imprese », sostengono ancora.
« Oltre 1/5 delle emissioni di Co2 sono causate dal traffico stradale, in aumento. L’industria automobilistica agisce come un killer del clima – ed è un’azienda importante. È impossibile immaginare il capitalismo senza le sue automobili », poi aggiungono gli organizzatori del WCCJ accennando ad un altro dei temi di cui si discuterà al Congresso mondiale di Milano.
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Fonte e Note:
[1] WCCJ, comunicato stampa.
[2] WCCJ, appello.
[3] WCCJ, programma (EN).