S’avvicina l’anniversario del 6 e 9 agosto, giornate segnate dal più grande crimine contro l’umanità mai commesso in un tempo così ristretto, il lancio delle bombe nucleari statunitensi sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.
In questa occasione, dovrebbe fare scalpore che la NATO pronunci 62 volte la parole “nucleare” nel proprio comunicato di chiusura del vertice di Vilnius del 12 luglio [1].
Ma la notizia passa quasi inosservata.
Al paragrafo 16 del documenyo finale, in particoalre, i vertici NATO condannano « la retorica nucleare irresponsabile della Russia » e, soprattutto, « l’annunciata intenzione della Russia di dispiegare armi nucleari e sistemi con capacità nucleare sul territorio bielorusso ».
Vilnius esprime tutta la contraddizione imperialista della NATO
Tuttavia poi, con altrettanto irresponsabile violenta retorica, la NATO avverte al paragrafo 43 del documento come « l’Alleanza ha le capacità e la determinazione per imporre a un avversario costi che sarebbero inaccettabili e superano di gran lunga i benefici che qualsiasi avversario potrebbe sperare di ottenere ».
Assoutamente incoerente poi, al punto 44, sostenere invece come è a proprio favore corretto quello che è contestato alla Russia, ovvero il dispiegamento di armi nucleari statunitensi in Europa: « la posizione di deterrenza nucleare della NATO – scrivono nel comunicato – si basa anche sulle armi nucleari degli Stati Uniti dispiegate in avanti in Europa ». Precisando, altresì, come « i contributi nazionali, da parte degli alleati interessati [vedi Italia e non solo, NdR], di velivoli a doppia capacità [anche di trasportare e lanciare bombe nucleari, NdR] rimangono centrali in questo sforzo ».
A tale proposito, aggiunge in merito il comunicato, « l’Alleanza riafferma l’imperativo di assicurare la più ampia partecipazione possibile degli alleati … sulla ripartizione degli oneri nucleari per dimostrare l’unità e la risolutezza dell’Alleanza ».
Naturalmente all’Impero d’Occidente non traspare che, come tra gli altri ha fatto in passato rilevare l’agenzia di stampa Pressenza, con tale dispiegamento loro violino il vigente trattato sulla “Non proliferazione delle armi nucleari” (TNP).
NATO: no al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari
Il comunicato NATO, infine, conclude dichiarando la propria opposizione al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) perché « incompatibile con la politica di deterrenza nucleare dell’Alleanza » e quindi impattante « sulla pace e la sicurezza internazionali ».
Senza in alcun modo esprimere la consapevolezza delle vittime civili di una eventuale guerra nucleare. Vittime, di recente, ipotizzate in uno studio della Princeton University, anche a riferimento delle zone sensibili italiane.
—
Fonti e Note:
Credits: Photo by NATO (link)
[1] NATO, 11 luglio 2023, “Vilnius Summit Communiqué”.