Nel periodo in cui si riducono drasticamente le attività trattamentali, la Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo ha avviato “Liberi Dentro”, un percorso di educazione alla consapevolezza e responsabilità per le persone detenute.
Il progetto è condotto dall’Organizzazione di Volontariato My Life Design, che da anni porta nelle carceri l’omonimo modello educativo ideato da Daniel Lumera, esperto internazionale di scienze del benessere.
La collaborazione tra la ODV e il Pagliarelli è nata nel 2021, in piena emergenza sanitaria, con il progetto “Caro amico ti scrivo…”, scambi epistolari tra persone recluse e volontari, realizzato per la prima volta proprio a Palermo e poi diffuso in altri penitenziari, per creare ponti di connessione tra dentro e fuori le mura del carcere.
Da luglio di quest’anno, il primo progetto in presenza: incontri settimanali con un gruppo di persone detenute aperte a mettersi in discussione e sperimentare, attraverso un approccio integrato che unisce teoria e pratica, temi come la responsabilità, la consapevolezza, il potere della scelta, il perdono. Quest’ultimo, inteso come processo che agisce positivamente a livello personale, relazionale e sociale, come dimostrato da numerosi studi scientifici.
Obiettivo è stimolare una progressiva presa di coscienza a partire da un punto di vista nuovo, stimolante e trasformativo, in vista del reintegro in società al termine della pena.
In contemporanea, è stato avviato un progetto professionalizzante: la realizzazione di mala del Perdono da parte di ragazze ospitate nello storico Monastero della Gancia di Palermo, gestito da Fra Loris, frate minore francescano e cappellano del carcere Pagliarelli.
Si tratta di donne con storie complicate, spesso straniere, talvolta con pendenze giudiziarie o in affidamento ai servizi sociali, che in questa struttura trovano una casa e sostegno per ripartire.
A ottobre sono previsti nuovi interventi presso la casa circondariale del capoluogo siciliano, per portare al maggior numero di persone possibile strumenti di consapevolezza e trasformazione, per la rielaborazione del passato e la costruzione di relazioni sane ed equilibrate.
I dati parlano chiaro: in assenza dei percorsi rieducativi che la Costituzione stessa prevede, il tasso di recidiva raggiunge il 70%, ovvero 7 persone su 10 tornano a delinquere dopo aver scontato una pena meramente detentiva.
Benvengano dunque questi percorsi e queste opportunità.
Cristina Franchini
Responsabile Area Giustizia My Life Design ODV