Dopo l’assetto veloce Aurora della Ong tedesca Sea Watch e il rimorchiatore Open Arms dell’omonima Ong spagnola, una terza nave umanitaria, la Sea-Eye 4 della Ong Sea-Eye è stata sottoposta a fermo amministrativo e multata. La loro colpa? Aver effettuato salvataggi multipli, proibiti dalla nuova legge Piantedosi, ma previsti dalle Convenzioni Internazionali e dal Diritto Marittimo Internazionale. Eppure pochi giorni fa era stata la stessa Guardia Costiera italiana a chiedere l’aiuto delle navi umanitarie, coordinando decine di operazioni di soccorso in mare.
“Dopo che il suo equipaggio ha salvato 114 vite umane in tre operazioni di salvataggio consecutive nelle zone Sar libiche e maltesi, la Sea-Eye 4 è ora nuovamente bloccata in Italia. Le autorità italiane hanno imposto anche una multa di circa 3.000 euro. La nave non potrà lasciare il porto di Salerno per 20 giorni. I soccorritori di Sea-Eye sono accusati della ripetuta violazione di una nuova legge italiana entrata in vigore nel febbraio 2023.
Siamo nuovamente accusati di aver effettuato più di un’operazione di salvataggio. Se non lo avessimo fatto, le persone avrebbero perso la vita”, ha denunciato Gorden Isler, presidente di Sea-Eye.
Intanto la nave Humanity 1, della Ong tedesca SOS Humanity, ha salvato una sessantina di naufraghi, tra cui due minori non accompagnati, da una barca di legno sovraffollata e in difficoltà. Se dovesse incontrarne altre, soccorrendo i migranti a bordo, andrà incontro alla stessa punizione subita dalle navi di Sea Watch, Open Arms e Sea Eye?