Lo storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari scrive su X (ex twitter): “Il direttore degli Uffizi Schmidt annuncia: “Vigilanza armata h24”. Peggio delle scritte sulle colonne del Corridoio Vasariano cosa poteva esserci? Un museo difeso con le armi, un direttore che invoca le armi: in piena guerra. Ho come l’impressione che si sia radicalmente dimenticato lo scopo costituzionale del patrimonio culturale, che è «il pieno sviluppo della persona umana», non la repressione.
Si dice che il direttore sia in procinto di passare alla direzione di Capodimonte: evidentemente una buona ragione per sintonizzarsi con l’estrema destra amica delle armi che dovrà deciderlo. Ma da cittadino italiano, da storico dell’arte, da membro del comitato scientifico degli Uffizi mi vergogno di questa deriva forcaiola, che prende il posto dell’educazione, della formazione, della persuasione. Dopo aver ridotto Firenze a una location per milionari duellanti, ci si stupisce che qualche imbecille la usi come lavagna di visibilità mondiale? E la risposta sarebbero le armi? Che bancarotta culturale!”