Ieri a Napoli centinaia di ex percettori di Reddito di Cittadinanza sono scesi in piazza paralizzando la città e mandando il traffico in tilt per ore e ore. Il corteo è stato indetto dalla “Rete dei comitati per la difesa e l’estensione del RdC” che ha visto anche la partecipazione del SGB, il quale ha diramato un comunicato di cui abbiamo ripreso ampli stralci: «La manifestazione che si è svolta a Napoli – scrive il sindacato di base – dimostra che il governo Meloni non avrà vita facile nel processo di smantellamento del Reddito di Cittadinanza e di quel poco di welfare che ancora c’è in questo Paese». Inoltre vogliamo ricordare che la predetta organizzazione di lavoratori ed altri sindacati di base (ADL, CUB, e SI COBAS) per il prossimo 20 ottobre, rivolgendo un appello a tutte le realtà conflittuali al fine di aprire unitariamente una nuova stagione di lotte sociali, hanno convocato uno SCIOPERO GENERALE per difendere ed estendere il RdC, per il salario minimo e per la scala mobile, contro le spese militari e dire basta a questa barbarie in atto
Dopo aver inviato messaggi e messaggini a centinaia di migliaia di proletari per comunicare loro che il Reddito di Cittadinanza è finito, lo stesso governo non fornisce nell’immediato alcun’alternativa, adeguata e concreta a queste persone che se avessero avuto la possibilità immediata di lavorare, con un regolare contratto, lo avrebbero già fatto da sempre.
Si tratta di un vero e proprio atto di terrorismo sociale posto in essere dopo una lunghissima campagna di criminalizzazione mediatica che ha cercato, in ogni modo, di far passare falsamente il percettore del Reddito come il “furbetto del divano”. Soprattutto chi vive in una città come Napoli, capitale della disoccupazione e del lavoro nero, dovrebbe sapere benissimo che il Reddito di Cittadinanza (con tutti i suoi limiti) ha consentito a migliaia di persone di rifiutare “offerte di lavoro” di 100/150 euro la settimana (ovviamente in nero) anche per 10 ore di lavoro al giorno. Il tutto mentre i prezzi salgono alle stelle.
Smantellamento del RdC, reintroduzione dei voucher per lavori “occasionali”, prossimo futuro incremento dell’ alternanza scuola -lavoro negli istituti superiori sono regali che il governo Meloni ha elargito soprattutto ai padroni degli stabilimenti balneari, albergatori, ristoratori etc e a tutto quel mondo dello sfruttamento estivo che da anni si lamenta di non trovare il personale proprio per colpa del RdC.
Si tratta di quegli “imprenditori” che vivono della rendita statale delle concessioni e che occupano i vertici delle classifiche dell’evasione fiscale e contributiva.
L’abolizione del RdC farà abbassare ulteriormente i salari dei lavoratori italiani che sono già tra i più bassi d’Europa, proprio perché si vuole aumentare la ricattabilità dei senza lavoro. È per questa ragione che la battaglia in difesa del Reddito è strettamente connessa alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, a quella per un salario minimo di 10 euro con la reintroduzione della scala mobile (meccanismo di adeguamento automatico dei salari ai prezzi).
I soldi pubblici risparmiati dallo Stato tagliando il Reddito di Cittadinanza andranno a finire direttamente nelle casse delle imprese sotto forma di detassazioni, andranno a coprire i condoni fiscali per i grandi evasori, i vitalizi per i politici, l’aumento delle spese militari. Non saranno certo investiti sui servizi sociali, sulla scuola o sulla sanità pubblica.