Secondo il Tavolo ambientalista Basta Veleni, il caldo da “bollino rosso” che segnala la città di Brescia fra i comuni più caldi d’Italia “evidenzia, ancora una volta, l’assenza di azioni concrete da parte dell’amministrazione comunale”.
Da tempo Basta Veleni “ha chiesto di intervenire perché venga chiesto pubblicamente alle attività commerciali e non solo, di evitare di tenere aperti gli ingressi delle proprie attività e le finestre degli uffici con i condizionatori d’aria a manetta e, comunque, con le temperature interne che non scendano sotto i 26 gradi come previsto dalla normativa vigente”, si legge in una nota.
“In una città già surriscaldata dal passaggio delle tubazioni del teleriscaldamento che funzionano indifferentemente, sia d’inverno che d’estate, sarebbe quantomeno necessario che si fornissero indicazioni chiare alla popolazione sull’uso corretto delle fonti che producono aumento eccessivo di calore e, invece, niente di tutto ciò sembra voler smuovere l’opaca inerzia di questa giunta e dei suoi assessorati competenti”.
Si chiede il tavolo ambientalista Basta Veleni: “che cosa devono aspettare i cittadini e le cittadine di Brescia perché qualcosa in meglio possa cambiare e le persone con la salute più fragile risentano minori danni alla salute, forse le piogge previste per i prossimi giorni? Compito della sindaca, in quanto massima autorità sanitaria della città, è quello di salvaguardare la salute piuttosto che lasciar correre sull’uso improprio delle fonti di calore, riconosciute anche responsabili dei cambiamenti climatici che sono la causa dei gravi ed irreparabili danni all’ambiente. Intanto Brescia Capitale Green può aspettare”.