Compariranno oggi a Palermo davanti al Gip tre dei sette arrestati per lo stupro collettivo ai danni della ragazza di 19 anni avvenuto la notte tra il 6 e il 7 luglio scorso al Foro Italico. Intanto sabato scorso le ragazze e i ragazzi di Non una meno – Palermo hanno sfilato lungo le stesse strade percorse dai 7 ragazzi insieme alla 19enne violentata ripetutamente.
Sorella non sei sola!
Nella nostra città (Palermo, ndr) si è consumato l’ennesimo stupro, dalla Vucciria al Foro Italico, luoghi in pieno centro, vissuti e attraversati da tuttx noi.
Siamo arrabbiat3, siamo furios3!
Vogliamo attraversare le strade senza avere paura, Vogliamo essere libere di vivere le nostre serate senza che la violenza eterocispatriarcale sia sempre li, dietro l’angolo!
BASTA!
Sorella, lo ripetiamo, non sei sola!
Perché ‘se toccano una toccano tuttx’. NON UNA DI MENO!
Queste le parole del post datato 18 agosto della pagina Facebook Non una di meno di Palermo. E ancora: in un altro post del 19 agosto la stessa organizzazione scriveva:
Ciò che è successo nella nostra città ci fa male. Crescere una rabbia mai spenta, mai sopita.
Una nostra sorella è stata violentata. Ripetutamente. Un gruppo di giovanissimi uomini, ha stuprat0 una coetanea per dimostrare il suo valore. Ancora una volta alla gravità dell’accaduto in sé si somma la gravità della narrazione che viene fatta.
La ricerca morbosa dei particolari, lo stato di lucidità della vittima ripropone, anche in forma velata, una sorta di assoluzione. E ancora siamo contro la narrazione che condanna ‘il branco’ ma non gli individui, riproponendo il solito schema di deresponsabilizzazione.
Nessun branco, questi sono uomini che affogano e si cibano della stessa cultura della prevaricazione. Siamo contro la militarizzazione dei quartieri e dei territori, quello che va smantellato e sabotato è un intero sistema costruito sulla base del patriarcato e per farlo è necessario costruire una rete di solidarietà.
Tutto questo necessita di una risposta collettiva.
La violenza non è un fatto privato, ciò che è successo riguarda tutt3 noi.
Bisogna organizzarsi.
Bisogna muoversi in fretta.
VEDIAMOCI ALLA
CALA ALLE ORE 21.
Sorellə non sei solə!
Si è svolta infatti sabato scorso alle 21:00 la manifestazione a Palermo lungo le stesse strade del Foro Italico percorse dai 7 ragazzi insieme alla 19enne violentata ripetutamente. Dalla Vucciria al cantiere abbandonato del collettore fognario dove è avvenuto lo stupro collettivo. Tutti insieme per gridare che “il sesso senza consenso è stupro” e contro il sistema patriarcale che normalizza la violenza di genere.
Oggi gli interrogatori
Stamattina saranno interrogati tre dei sette che nella notte tra il 6 e il 7 luglio hanno violentato in gruppo la ragazza di 19 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini i giovani sono indagati di aver fatto ubriacare la vittima durante una serata trascorsa alla Vucciria per poi condurla, passando per il corso Vittorio Emanuele al Foro Italico, dove l’hanno violentata nel cantiere abbandonato del collettore fognario.
Uno dei 7 giovani di Palermo ha ripreso lo stupro per poi condividerlo. Tre di loro sono finiti in manette lo scorso 3 agosto mentre inizialmente per un quarto il Gip aveva negato l’arresto per poi convalidarlo nel corso delle indagini successive. Il 18 agosto sono stati arrestati anche gli altri: tra loro c’è anche un minorenne.
È stata la stessa vittima di violenza a raccontare ai carabinieri l’accaduto, facendo anche i nomi di coloro che hanno barbaramente e ripetutamente abusato di lei dopo averla fatta ubriacare. Uno degli aggressori e stupratori avrebbe detto a un venditore ambulante di alcolici: “falla ubriacare, poi ci pensiamo noi”.
Dopo aver perpetrato questa immonda violenza sono andati tranquillamente a mangiare in una rosticceria in un locale sul lungomare della Cala.
Il 3 agosto, dopo che le forze dell’ordine hanno arrestato Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni e Cristian Barone, 18 anni, i militari hanno intercettato le parole di Samuele La Grassa ed Elio Arnao, ovvero due dei 7 arrestati per la violenza di gruppo.
“Poi mi scrivi su WhatsApp dove l’hai messo”, chiedeva La Grassa ad Arnao, che rispondeva: “Cosa, il telefono? Neanche in una pianta è… era in un magazzino, pure in un punto sotto terra. Lo sappiamo solo io e Francesco. Te l’ho detto, devi sempre avere qualcosa nascosta”.
Inoltre dopo i primi arresti del 3 agosto gli altri ragazzi non hanno mostrato nessun segno di pentimento ma anzi volevano punire la ragazza per averli denunciati. E sempre lo stesso giorno i carabinieri, su ordine della Procura della Repubblica, hanno convocato La Grassa e Arnao. Questi due parlavano del rischio che Angelo Flores, ora in carcere (il ragazzo che ha filmato lo stupro e l’unico che conosceva la vittima), avesse fatto i loro nomi.
In particolare Samuele La Grassa affermava su WhatsApp: “Ti giuro stasera mi giro tutta la via Libertà e mi porto la denuncia nella borsetta… gli dico guarda che cosa mi hai fatto e poi gli do una testata nel naso… gli chiudo la narici con una testata“.
Stamattina quindi tre dei sette ragazzi arrestati saranno interrogati dal Gip per spiegare cosa sia esattamente successo la notte tra il 6 e il 7 luglio e per capire se si possa allungare la custodia cautelare in carcere.
Tutte le foto sono della pagina Facebook di Non una meno – Palermo, consultabile cliccando qui.