Sono passati due anni dalla morte di Gino Strada e si sente la mancanza della sua voce contro la guerra. Siamo stati sommersi dal coro del Partito Unico Bellicista.
La politica italiana, dal PD alla destra, ha scelto quasi tutta votando per l’invio di armi in Ucraina di andare in direzione opposta a quella indicata da Gino Strada.
Le sue parole erano chiare e inequivocabili: “Il ripudio della guerra è un valore sacro e uno dei pilastri portanti della nostra Repubblica. Ripudiare la guerra significa eliminarla dalle nostre coscienze, ma anche rifiutarsi di entrare in vecchi e nuovi conflitti”.
Al contrario di chi a sinistra furbescamente cerca di parlare di altri temi per non creare problemi al Pd, ricordo che Gino Strada assunse sempre posizioni pubbliche nette contro la guerra e i politici allineati con le scelte di guerra di USA e NATO.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare