Un presidio per il dialogo con il Niger e contro ogni intervento militare nel paese si è svolta ieri a Roma davanti alla sede dell’ambasciata della Nigeria, presidente di turno della Cedeao (Organizzazione economica degli Stati dell’Africa occidentale) la quale rispetto al golpe in Niger non esclude un intervento armato e ha introdotto sanzioni economiche pesantissime.
“Sì alla pace e al dialogo, no all’intervento armato”, “Sosteniamo i popoli dell’Africa occidentale che vogliono la pace”, “no alle sanzioni che colpiscono la popolazione” si leggeva sui numerosi cartelli in italiano, inglese e francese.
Durante il presidio, organizzato da Rete No War e che ha visto anche la presenza di cittadini dell’Africa occidentale, è stata consegnata all’ambasciata nigeriana una lettera da inoltrare alla Cedeao, nella quale si chiede di evitare ogni ricorso alle armi, come ribadito da tanti attori della società civile e anche da diversi Stati dell’area.
Rete No War, piccolo gruppo attivo dal tempo della guerra Nato in Libia nel 2011, ha ricordato nei suoi cartelli anche quell’avventura, che l’Africa ha pagato in termini di diffusione del terrorismo.