L’esercito israeliano continua la sua politica di rastrellamento nelle città della Cisgiordania e di colonizzazione delle terre palestinesi. Ieri, di nuovo, Jenin e Nablus sono state teatro di incursioni delle truppe di Tel Aviv. Duri scontri sono avvenuti con i giovani che hanno lanciato pietre e molotov contro i tank dei soldati. Sono stati tratti in arresto, secondo fonti palestinesi, almeno 20 giovani.
Un rapporto di HRW denuncia l’escalation israeliana contro i giovani palesitnesi e in particolare contro i minorenni. Nell’anno 2022 è stato registrato il record degli ultimi 15 anni e nei primi mesi del 2023 il numero delle vittime minorenni ha superato quello dell’intero anno precedente: 34 minorenni palestinesi uccisi dalle pallottole di guerra dei soldati israeliani. La maggior parte dei ragazzi sono stati colpiti alla testa e al torace, segno che chi ha sparato voleva uccidere. Tutti i casi sono avvenuti durante la repressione di manifestazioni e non in scontri armati. Dal 2021, l’esercito israeliano è stato autorizzato dal governo di Tel Aviv a sparare contro i manifestanti in fuga. Una criminale impunità.