Seguiamo con apprensione la situazione del Niger. COSPE lavora insieme e a fianco delle associazioni per i diritti delle donne, i diritti umani e le reti contadine del Sahel dal 1986. Le donne, i minori rischiano di essere i primi a pagare il prezzo più alto di questa instabilità politica e lo saranno ancor di più in caso di soluzioni armate.
Nel giorno in cui scade l’ultimatum della CEDAO – Communauté économique des États de l’Afrique de l’Ouest – COSPE si unisce al grido di tanta parte della società civile nigerina e internazionale: Pas par les armes!
“Se esiste una via d’uscita pacifica e realmente trasformativa da questa crisi, e se la si vuole sfruttare, essa deve essere trovata in una revisione della politica economica che ha approfondito le divisioni sociali e le disuguaglianze strutturali degli ultimi anni e ha alimentato il malcontento dei giovani abitanti delle città”.
Questo il passaggio di una lettera appello pubblicata ieri su Libération, il cui primo firmatario è il giornalista e scrittore nigerino Seidik Abba insieme ad una ventina di esperti ricercatori universitari di vari paesi, che invita ad aprirsi al contributo necessario di tutte le forze politiche e sociali nel paese e scongiurare la soluzione delle armi.
Ora e sempre “Pas par les armes!”