Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom Ghebreyesus, intervenendo all’evento di giovedì 17 agosto, ha sottolineato gli “enormi” contributi della medicina tradizionale per la salute umana e la comprensione del “profondo legame” tra salute e ambiente. Tedros ha rimarcato l’importanza di quell’incontro per “unire la saggezza antica alla scienza moderna per la salute e il benessere delle persone e del pianeta”.

Facendo eco alle sue parole, il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), Ngozi Okonjo-Iweala, ha affermato che la medicina tradizionale non si oppone a quella moderna, piuttosto è complementare.

Le antiche radici della medicina moderna

Ricordando che la medicina tradizionale è “antica quanto l’umanità stessa”, il direttore dell’OMS ha fatto notare che molti farmaci moderni affondano le loro radici in antiche pratiche curative. Ha menzionato come esempio la corteccia del salice, usata dai Sumeri e dagli Egizi come antidolorifico e antinfiammatorio oltre 3.500 anni fa. “Più tardi, nel 1897, il chimico Felix Hoffmann sintetizzò l’aspirina, un farmaco che migliora e salva la vita di milioni di persone ogni giorno”, ha dichiarato Tedros.

Durante il suo discorso, ha citato anche una scoperta del 1971 sui rimedi contro la malaria: quando la ricercatrice cinese Tu Youyou lesse dell’uso dell’assenzio dolce per curare le febbri nella letteratura medica tradizionale cinese, comprese l’efficacia del principio attivo dell’artemisinina, che diventò “l’elemento fondamentale” del trattamento contro la malaria.

“Domanda in crescita”

Il direttore generale dell’OMS ha insistito sul fatto che, lungi dall’essere un elemento del passato, la medicina tradizionale sta diventando sempre più richiesta in tutto il mondo. Tedros ha evidenziato quanto questa sia importante per la salute mentale, per un invecchiamento sano e per la prevenzione e il trattamento delle malattie non trasmissibili.

“Questo non è un settore nuovo per l’OMS”, ha affermato, ricordando che già nel 2014 gli Stati Membri dell’organizzazione hanno approvato la prima strategia decennale globale per la medicina tradizionale. Ha aggiunto che una nuova strategia sarà sviluppata entro il 2025.

Integrare la medicina tradizionale

Attraverso questo vertice – e il Centro Globale per la Medicina Tradizionale dell’OMS, lanciato lo scorso anno nella città indiana di Jamnagar – l’agenzia delle Nazioni Unite ha lavorato per “informare le politiche, le norme e le normative per l’uso sicuro, economico ed equo” dei rimedi tradizionali, ha dichiarato Tedros.

Ha esortato inoltre i Paesi a individuare il modo migliore per integrare la medicina tradizionale e complementare nei loro servizi sanitari e “sbloccare il potere [della medicina tradizionale] attraverso la scienza e l’innovazione”.

Il direttore dell’OMS ha affermato che la dichiarazione di Gujarat, che dovrebbe essere adottata entro la conclusione del vertice, ha il potenziale per permettere una “integrazione adeguata” della medicina tradizionale nei servizi sanitari dei Paesi.

“Convalida scientifica”

L’OMS ha scritto sulla piattaforma social X che il loro lavoro mira a fornire una prova e una convalida scientifica della medicina tradizionale, così che le milioni di persone in tutto il mondo che ne fanno uso “capiscano se è sicura ed efficace e siano più protetti”.

“Se convalidata scientificamente, la medicina tradizionale ha il potenziale per colmare il divario nell’accesso [all’assistenza sanitaria] per milioni di persone in tutto il mondo”, ha dichiarato l’agenzia.

Traduzione dall’inglese di Alessandra Toscano. Revisione di Thomas Schmid

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