Sono state pubblicate sul sito della Provincia di Biella le richieste di integrazioni che A2A dovrà produrre per proseguire l’iter autorizzativo dell’inceneritore di Cavaglià, parliamo del nuovo progetto che ha presentato a dicembre 2022, quello che vuole costruire ad ogni costo sull’area della ex Zincocelere.
Sono sessantasei, 3 in più della volta precedente; siamo infatti al secondo progetto presentato dalla Life Company dell’energia quotata in borsa, e anche questo ha evidentemente molti aspetti tecnici che ne impediranno la realizzazione.
Ora ci sono 30 giorni di tempo in cui A2A deve rispondere alle 66 richieste. Ha, però, il diritto di chiedere un’ulteriore proroga fino a 180 giorni.
La volta scorsa, al termine del periodo, A2A ritirò il progetto per ripresentarlo dopo 3 mesi. Ci domandiamo se farà la medesima manovra anche questa volta, facendo perdere tempo, denaro e infine, pazienza a tutti noi.
“E’ il momento di chiudere la partita” dichiara Antonio Filoni, sindaco di Mongrando e parte del gruppo Alleanza Verdi Sinistra Italiana di Biella “invito tutti i sindaci del Biellese e non solo ad adottare la delibera per dire No all’inceneritore a Cavaglià, a organizzare un incontro per sancirlo e a continuare il cammino per la rinascita del territorio”.
Le istanze che presentammo come Europa Verde e Sinistra Italiana nella fase delle Osservazioni durante la Valutazione d’Impatto Ambientale hanno ricevuto tutte il necessario rilievo nelle richieste di integrazioni della Provincia.
“Molte delle integrazioni richieste paiono irrisolvibili, specie quelle che riguardano il criterio di prossimità, che era il punto primo delle nostre osservazioni” spiega Stefania Broglia, co-portavoce dell’Alleanza di Biella “tutte le prime 6 questioni riguardano proprio il mancato rispetto del criterio di prossimità, vuol dire che bisogna localizzare gli impianti di trattamento là dove i rifiuti vengono maggiormente prodotti”.
Altro aspetto che è rilevante ed era contenuto nelle nostre osservazioni è la scarsa attenzione alle dinamiche dei venti. Questa è molto importante da analizzare per le conseguenze che la ricaduta delle emissioni può avere sulla salute dei cittadini. I dati epidemiologici, così come riportato dalla Commissione d’Inchiesta, rilevano delle criticità nella zona che non possono essere aggravate con la costruzione di questo impianto.
Molto piccata la nota giunta dalla Direzione Ambiente della Regione Piemonte. E’ il settore che ha le competenze per quanto riguarda le aree naturali protette. “Nella zona intorno a dove vogliono costruire il termovalorizzatore ve ne sono molte. Ci eravamo concentrati su quella di Bertignano e degli stagni di Roppolo” spiega Corrado Cossu l’altro co-portavoce della nostra Alleanza “perché distano meno di 5 km dalla ex Zincocelere.” La Regione chiarisce che non vi è limite di distanza nella zona da analizzare e che invece bisogna comprendere tutte le aree protette dei dintorni: il Lago di Viverone, le Risaie vercellesi, la Garzaia di Carisio. A quanto pare il settore competente in materia non è stato consultato a tempo debito. Il suo parere si può riassumere nella necessità della Valutazione d’Incidenza, così come avevamo scritto nelle osservazioni, ma su un’area che, ad occhio e croce, dovrebbe avere un raggio di 10 km dal sito e non di 4 km come negli elaborati presentati da A2A. La Life Company sosteneva che non ve ne fosse necessità, come se il territorio circostante non presentasse delle peculiarità e le aree da proteggere fossero lontane. Non è così, e meno male.
Spiace, invece, la sottovalutazione che viene fatta nelle richieste di integrazioni rispetto agli aspetti paesaggistici, specie rimaniamo sconcertati dal parere della Sopraintendenza che ci sembra eccessivamente accondiscendente. L’impatto sarà notevole sia per quanto riguarda l’ingombro dell’edificio che per i due camini, uno dei quali supererebbe i 90 metri di altezza. Sarebbe un impedimento molto rilevante verso le forme di turismo lento che stanno crescendo nella zona e che sono la vera transizione ecologica in corso sotto i nostri occhi.