Disarmo dei Paesi che possiedono testate nucleari, escalation in caso di guerra nucleare, pace possibile o impossibile. Questi i macrotemi trattati dal nuovo saggio “Disarmo Nucleare” scritto da Francesco Vignarca (coordinatore campagne di Rete Pace Disarmo) ed edito da Altreconomia, in uscita in libreria a settembre, che porta in primo piano considerazioni e dati sui rischi legati all’utilizzo di armi nucleari nei drammatici conflitti in corso. Una riflessione acuta e profonda che evidenzia l’impatto che avrebbe una guerra nucleare e racconta la storia e le prospettive del disarmo nucleare, in particolare con la campagna ICAN (International Campaign for the Abolition of Nuclear Weapons premio Nobel per la Pace 2017) e “Italia, ripensaci”, la mobilitazione lanciata nel nostro Paese da Rete Pace Disarmo e Senzatomica. Ospitando anche le voci dei principali esponenti del movimento per la messa al bando delle armi nucleari e la prefazione di Beatrice Fihn, già direttrice esecutiva di ICAN che per la campagna internazionale ha pronunciato il discorso di accettazione del Nobel 2017.
I tragici recenti avvenimenti internazionali hanno riportato sotto gli occhi di tutti i rischi dell’utilizzo di armi nucleari: una “minaccia esistenziale”, un’escalation che potrebbe portare alla distruzione quasi completa dell’umanità. Ma il pericolo derivante dagli arsenali dei nove Paesi che possiedono testate nucleari ha origine fin dalla guerra fredda: la politica internazionale e i governi di tutto il mondo hanno sottovalutato questa situazione. Solo l’impegno di una caparbia società civile globale, con il supporto di alcuni Paesi, ha permesso un percorso di “iniziativa umanitaria” che nel 2017 ha portato alla stesura di un Trattato di proibizione delle armi nucleari, prima norma internazionale di messa al bando di queste armi di distruzione di massa, entrata in vigore nel gennaio 2021 con l’adesione di 60 Paesi.
Questo libro ricostruisce l’evoluzione delle armi nucleari, con numeri aggiornati delle testate, i loro depositi in Europa, il pericolo della “teoria della deterrenza”, come funziona il “bottone rosso” e l’impatto devastante di una guerra nucleare. I nove Stati dotati di armi nucleari – Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord) e Israele – continuano a modernizzare i loro arsenali nucleari e nel 2022 diversi hanno schierato nuovi sistemi con armamento o capacità nucleare. Dell’inventario globale totale di circa 12.512 testate nel gennaio 2023, circa 9576 erano in scorte militari per uso potenziale, 86 in più rispetto al gennaio 2022 (si veda la tabella sottostante). Di queste, si stima che 3844 testate fossero dispiegate con missili e aerei e circa 2000 – quasi tutte appartenenti alla Russia o agli Stati Uniti – fossero tenute in stato di massima allerta operativa, cioè montate su missili o tenute nelle basi aeree che ospitano bombardieri nucleari. Russia e Stati Uniti possiedono insieme quasi il 90% di tutte le armi nucleari. Le dimensioni dei rispettivi arsenali nucleari (testate utilizzabili) sono rimaste stabili nel 2022, anche se la trasparenza sulle forze nucleari è diminuita in entrambi i Paesi in seguito all’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. Oltre alle armi nucleari utilizzabili, Russia e Stati Uniti detengono ciascuno più di 1000 testate precedentemente ritirate dal dispiegamento militare, che stanno gradualmente smantellando. Le stime del SIPRI sulle dimensioni dell’arsenale nucleare cinese sono passate da 350 testate nel gennaio 2022 a 410 nel gennaio 2023 e si prevede che continueranno a crescere. A seconda di come deciderà di strutturare le sue forze, la Cina potrebbe potenzialmente avere almeno lo stesso numero di missili balistici intercontinentali (ICBM) degli Stati Uniti o della Russia entro la fine del decennio.
“Il movimento per il disarmo nucleare è vecchio quanto le armi nucleari. A partire dagli scienziati che hanno lavorato al Progetto Manhattan per sviluppare la prima bomba atomica negli anni Quaranta, la preoccupazione dell’opinione pubblica per le terribili conseguenze di queste armi si è sviluppata parallelamente allo sviluppo tecnico delle armi stesse” evidenzia nella prefazione Beatrice Fihn.
“La speranza è che, leggendo queste pagine, sempre più persone si rendano conto che è anche loro dovere e loro responsabilità cercare di mettere le armi nucleari fuori dalla storia. Gli strumenti per farlo sono tanti, le campagne della società civile sono pronte con i loro percorsi efficaci a cui tutti possono accedere facilmente per dare il proprio contributo. Le motivazioni etiche, morali ma anche politiche di queste campagne sono chiare ed esplicite. Cristalline e oneste. E riescono a smontare tutte le false teorie che danno falsamente un valore positivo all’arma nucleare, invece nata e utilizzata per un mantenimento tossico del potere e per una “finta” sicurezza, in realtà basata sulla minaccia di distruzione totale. Possiamo accettare una simile connivenza per rimanere nelle nostre condizioni tranquille e privilegiate? Tocca allora a noi cercare di realizzare un risultato inedito nella storia politica e militare del mondo: rimettere questo male assoluto nel vaso di Pandora nucleare. Decidere insomma di privarci di uno strumento distruttivo già inventato togliendolo dal novero delle possibilità per un bene comune maggiore. Solo cosi saremo davvero in grado di ricordare, ma, soprattutto, onorare la nostra umanità: camminando insieme sulle strade del disarmo nucleare” è la conclusione del libro scritto da Francesco Vignarca, i cui proventi da diritti d’autore verranno destinati alla Rete Pace Disarmo.
Disarmo nucleare
È ora di mettere al bando le armi nucleari. Prima che sia troppo tardi
Il libro della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (Ican) Premio Nobel per la pace nel 2017.
Mai come oggi il mondo si è avvicinato a una catastrofe nucleare: ecco perché bisogna smantellare gli arsenali nucleari. Questo libro racconta la storia e le prospettive del disarmo nucleare, in particolare con la campagna “Italia, ripensaci”.
Con le voci dei principali esponenti del movimento per la messa al bando delle armi nucleari: Setsuko Thurlow, Beatrice Fihn, Tim Wright, Susi Snyder, Lisa Clark, Daniele Santi, Ray Acheson e Papa Francesco
Copertina di Mauro Biani. In libreria dall’8 settembre 2023