Quanto vale una vita operaia? Ben poco si direbbe visto quanto è successo ieri notte a Brandizzo, tra Torino e Chivasso.
Cinque operai al lavoro per sostituire i binari vicino alla stazione, cinque lavoratori dipendenti dalla Sigifer di Borgo Vercelli, una delle tante ditte coinvolte nel girone infernale degli appalti e subappalti, cinque vite polverizzate da un treno a 160 km orari il cui macchinista non era stato informato della loro presenza in quel tratto.
Subito i media si sono buttati a scrivere di “errore umano” e a cercare di trovare il capro espiatorio per l’ennesima strage sul lavoro.
Noi sappiamo, e lo sa ogni lavoratrice ed ogni lavoratore, che questi cinque morti non sono il risultato di un errore ma la conseguenza logica di un sistema di sfruttamento basato su appalti e subappalti in cui le vite messe al lavoro non contano nulla e possono essere soppresse senza problemi.
Appaltare all’esterno il delicato lavoro di manutenzione vuole dire rinunciare ad ogni controllo sulla sicurezza di chi lavora, fino ad arrivare alla mancata comunicazione al conducente del treno della presenza di una squadra di manutenzione.
Questo meccanismo ed il cinismo di chi lo applica ha ucciso i cinque operai. È lo stesso meccanismo che uccide tre lavoratrici e lavoratori al giorno in Italia.
Bisogna dirlo forte: chi ha precarizzato il lavoro, chi ha liberalizzato appalti e subappalti è un assassino, un assassino della nostra gente!
Non possiamo aspettarci che qualcuno difenda la nostra salute e la nostra vita. Dobbiamo esser noi a farlo. Costruiamo una mobilitazione forte e radicale che chiuda per sempre la stagione degli appalti in Italia!
comunicato Cub Piemonte