“Il progetto di legge sull’immigrazione irregolare, approvato dal Parlamento del Regno Unito, è incompatibile con gli obblighi del Paese previsti dal diritto internazionale in materia di diritti umani e di rifugiati e comporterà serie conseguenze per le persone bisognose di protezione internazionale”, hanno dichiarato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi.

“Il progetto di legge abolisce i canali di accesso alle procedure di asilo nel Regno Unito previsti per chi vi arriva irregolarmente, dopo essere transitati in un Paese – seppur per breve tempo – nel quale non siano stati oggetto di persecuzione. Impedisce loro di presentare domanda di protezione internazionale o altre istanze in materia di diritti umani, indipendentemente dalla gravità delle circostanze personali. Ne prevede, inoltre, l’espulsione verso un Paese terzo, senza alcuna garanzia di poter necessariamente accedere al sistema di protezione lì in vigore. Crea nuovi e indiscriminati poteri di detenzione e lascia un controllo giudiziario limitato.

Per decenni, il Regno Unito ha garantito asilo a quanti ne avevano bisogno, in linea coi propri obblighi internazionali, una tradizione di cui il Paese, giustamente, è stato orgoglioso. Questa nuova legislazione erode in modo significativo il quadro giuridico che ha protetto tantissime persone, ed espone i rifugiati a seri rischi, in violazione del diritto internazionale”, ha affermato Filippo Grandi.

Il progetto di legge nega l’accesso alla protezione nel Regno Unito a chiunque ricada nell’ambito della sua applicazione – tra cui minori separati o non accompagnati – indipendentemente dalla possibilità che il richiedente sia a rischio di persecuzione, possa essere stato oggetto di violazioni di diritti umani, oppure sia sopravvissuto a tratta di esseri umani o forme moderne di schiavitù e avere altre fondate ragioni ai sensi del diritto internazionale umanitario e in materia di diritti umani. 

“Compiere allontanamenti in tali circostanze è contrario al principio di non refoullement e al divieto di espulsioni collettive, al diritto a un giusto processo, alla famiglia e alla vita privata, e al principio del superiore interesse dei minori coinvolti”, ha dichiarato l’Alto Commissario Volker Türk.

La maggior parte delle persone in fuga da guerre e persecuzioni non ha accesso o è impossibilitata ad avere documenti quali passaporti e visti. Rotte sicure e “legali” raramente sono per loro un’opzione. La Convenzione del 1951 sui rifugiati, in particolare, riconosce esplicitamente che i rifugiati possano ritrovarsi costretti a fare ingresso in un Paese di asilo in modo irregolare.

In assenza di reali accordi di rimpatrio con Paesi terzi, o senza adeguata capacità operativa di allontanare l’ampio numero di richiedenti asilo, è possibile prevedere che migliaia di persone resteranno nel Regno Unito a tempo indefinito in condizioni giuridiche precarie. 

La legislazione aggraverà la già vulnerabile condizione delle persone che arrivano nel Regno Unito irregolarmente, limitandone drasticamente la possibilità di godere dei diritti umani fondamentali ed esponendole al rischio di detenzione e indigenza. 

La conseguenza è che il loro diritto alla salute e ad adeguati standard di vita e al lavoro è a rischio, esponendo le persone al pericolo di divenire oggetto di sfruttamento e di abusi.

“Oltre a sollevare profonda preoccupazione dal punto di vista giuridico, questo progetto di legge introduce un precedente di demolizione degli obblighi derivanti dal diritto d’asilo che altri Paesi, tra i quali quelli europei, potrebbero essere tentati di imitare, con un effetto potenzialmente dannoso sul sistema internazionale di protezione dei rifugiati e dei diritti umani nel proprio insieme”, ha avvertito Volker Türk.

“L’UNHCR condivide le preoccupazioni manifestate dal governo del Regno Unito in relazione al numero di richiedenti asilo che fanno ricorso a pericolose traversate della Manica. Accogliamo con favore gli sforzi attualmente profusi per far sì che il sistema di asilo esistente funzioni in modo più efficace grazie a procedure di disamina snelle, eque ed efficienti che favoriscano l’integrazione di coloro ai quali è riconosciuta la protezione internazionale e al rapido rimpatrio di quanti non soddisfano i criteri legali per poter soggiornare sul territorio nazionale. Purtroppo, tali progressi saranno notevolmente ostacolati dalla nuova legislazione. Anche la cooperazione coi partner europei e di altri Paesi lungo le rotte attraverso cui transitano rifugiati e migranti è fondamentale”, ha affermato Filippo Grandi.

Tutte le persone che lasciano il Paese di origine in cerca di sicurezza e protezione devono poter godere del pieno rispetto dei propri diritti umani e della propria dignità, indipendentemente dal proprio status giuridico, dalle modalità di arrivo o da qualunque altro fattore. 

“Il Regno Unito è storicamente impegnato nel garantire il rispetto del diritto internazionale in materia di diritti umani e dei rifugiati. La stessa risolutezza è necessaria oggi come mai prima”, ha sottolineato l’Alto Commissario ONU per i diritti umani.

“Esorto il governo del Regno Unito a rinnovare il proprio impegno a difesa dei diritti umani abrogando questa legge e assicurando che i diritti di tutti i migranti, rifugiati e richiedenti asilo siano rispettati, tutelati ed esercitati, senza discriminazioni. A tal fine, sono necessari sforzi per garantire procedure di esame delle istanze d’asilo e in materia di diritti umani che siano rapide ed eque, migliorare le condizioni di accoglienza, e incrementare la disponibilità e l’accessibilità a canali sicuri che permettano migrazioni regolari”, ha dichiarato Türk.

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