La settantunesima presenza di pace in piazza Carignano a Torino ha coinciso con diverse importanti ricorrenze che sono state ricordate durante l’iniziativa settimanale organizzata dal coordinamento Agite.
La prima ricorrenza è il sesto anno dall’approvazione del trattato TPAN, avvenuta il 7 luglio 2017, di cui il documentario L’inizio della fine delle armi nucleari illustra efficacemente il processo di definizione a partire da un punto di vista nuovo nel considerare questo tipo di armi: dall’approccio strategico militare che sta alla base dei trattati precedenti sul tema, all’approccio umanitario che sta alla base del TPAN e che ha consentito di far convergere sul trattato quelle forze che ne hanno consentito l’approvazione e la successiva entrata in vigore. L’Italia non ha ancora ratificato il trattato ed è per fare pressione in tal senso sulle istituzioni locali che nacque nel 2017 il coordinamento Agite.
La seconda ricorrenza è il cinquecentesimo giorno di guerra in Ucraina: le presenze di pace del sabato a Torino, all’inizio in piazza Castello ed attualmente in piazza Carignano, sono cominciate poco prima dello scoppiare della guerra, dapprima con il nome di presidio per la pace, successivamente con il nome attuale di presenza di pace.
In occasione di questa presenza di pace, il Coordinamento contro la terza guerra mondiale ha organizzato un breve flashmob in piazza: in una sequenza di scene messe in atto dagli attivisti del coordinamento si è cercato di rappresentare come, nel breve volgere di pochi minuti, delle tranquille scene di quotidianità si possano trasformare in terribili scenari di morte nucleare. Scopo della rappresentazione è quello di provocare un forte impatto emotivo tra gli spettatori ed alzare il livello di attenzione sul pericolo di escalation nucleare sempre più vicino.
Anche questa presenza di pace è stata un’ottima occasione per approfondire il tema della pace e della nonviolenza in un momento complesso come quello che stiamo vivendo, mettendo in discussione la narrazione bellicista dominante.
In questo la presenza di pace risponde ad una richiesta di conoscenza che ne consente il mantenimento con un numero di partecipanti costante tra le trenta e le quaranta persone; chiaramente non sono numeri sufficienti, anche a livello locale, per invertire una tendenza che sembra consolidata, ma risulta importante come punto di riferimento per la creazione di un movimento più ampio che consenta a diverse forze di trovare un minimo comune denominatore, fosse anche solo la sopravvivenza dell’umanità, per convergere in alcune richieste forti: a livello generale, la distruzione degli arsenali nucleari utilizzando lo strumento del TPAN, a livello più congiunturale, un immediato cessate il fuoco in Ucraina che sia un presupposto per l’inizio di negoziati di pace reali che non sia solo un modo per riorganizzare le forze verso uno stato di belligeranza infinito.
Altro aspetto fondamentale è il superamento dell’ideologia della vittoria militare come metodologia per il raggiungimento della pace, ideologia che continua a produrre disastri e con cui si giustifica, fra le altre cose, l’invio di armi in Ucraina.