Dopo l’arrivo di Patrick Zaki in Italia, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha dichiarato all’agenzia Ansa:
“Oggi è un giorno da segnare sul calendario dei diritti umani: è bellissimo essere a Bologna proprio nel giorno in cui Patrick ci torna, dopo una persecuzione giudiziaria iniziata nel febbraio 2020. Ha sofferto 22 mesi di carcere durissimo, è stato intrappolato in un processo per un reato mai commesso, ha subito una condanna vergognosa cui le autorità egiziane hanno posto rimedio con un provvedimento di grazia.
Patrick ha più volte ringraziato e manifestato apprezzamento per gli sforzi fatti a ogni livello, istituzioni italiane comprese, perché arrivasse questo giorno. Ora è il momento che noi ringraziamo lui: per aver resistito al carcere, per averci spronato ad agire ogni giorno, per non aver mai dimenticato gli altri prigionieri di coscienza egiziani, per aver reso possibile la più grande campagna per un prigioniero di coscienza del XXI secolo.
Speriamo che ora Patrick possa avere la serenità che merita e che possa decidere liberamente del suo futuro personale, accademico e professionale. Lo merita, dopo che gli sono stati sottratti tre anni e mezzo che nessuno gli risarcirà e che non torneranno indietro.
Quanto ad Amnesty International, continueremo a svolgere campagne e a chiedere la scarcerazione di tutti gli altri prigionieri di coscienza in Egitto e nel mondo”.