L’11 luglio 2023, a seguito di un’ispezione di controllo dello Stato di approdo (Port State Control – PSC) durata 7 ore e condotta dalla Guardia Costiera nel porto di Civitavecchia, la Ocean Viking, nave noleggiata da SOS MEDITERRANEE dal 2019 e gestita in collaborazione con la Federazione internazionale della Croce Rossa, è stata posta in stato di fermo dalle autorità italiane per un periodo indefinito. Sono in corso discussioni con le parti interessate.
L’ispezione ha individuato alcune piccole carenze tecniche e amministrative. Purtroppo, una di queste carenze richiede un’indagine più approfondita, che coinvolga vari attori della certificazione e dell’armatore. Si tratta di un’interpretazione restrittiva della convenzione SOLAS (Safety of Life at Sea – 1974), un accordo internazionale che stabilisce gli standard minimi di sicurezza per la costruzione, l’equipaggiamento e il funzionamento delle navi. Questa interpretazione restrittiva da parte delle autorità italiane riguarda elementi che non sono mai stati segnalati durante i 7 PSC subiti dalla Ocean Viking negli ultimi quattro anni. Si tratta quindi di un’interpretazione sorprendente dei requisiti SOLAS, perché non in linea con l’applicazione standard della normativa in questione.
SOS MEDITERRANEE sta lavorando attivamente con tutte le parti interessate per trovare soluzioni che permettano di tornare in mare il prima possibile, dato che nel Mediterraneo quest’anno si sono già verificati molti tragici naufragi.
Il fermo della Ocean Viking arriva cinque giorni dopo un episodio molto grave affrontato dal suo equipaggio: venerdì 7 luglio, la Guardia Costiera libica ha sparato colpi d’arma da fuoco a meno di 100 metri dalle lance di soccorso umanitario con a bordo il personale e i naufraghi soccorsi – tra cui una donna e cinque minori non accompagnati – mentre cercavano di tornare alla Ocean Viking.
Non solo le navi civili stanno riempiendo il vuoto mortale lasciato dagli Stati europei nel Mediterraneo centrale salvando vite umane, ma sono anche messe in pericolo dalla Guardia Costiera libica sponsorizzata dall’UE che spara nelle vicinanze durante il salvataggio, vengono inviate in porti lontani per far sbarcare i sopravvissuti e in certi casi, come è capitato a noi questa volta, trattenute dalle autorità.
La prima parte dell’anno è stata particolarmente devastante, con oltre 1.890 morti nel Mediterraneo; questa già triste realtà è ulteriormente aggravata dall’attuale fermo della Ocean Viking, che ha temporaneamente sospeso le vitali operazioni di salvataggio di SOS MEDITERRANEE e della FICR.
“La situazione nel Mediterraneo è molto preoccupante. Gli operatori umanitari sono sotto attacco e i tassi di mortalità sono allarmanti. Abbiamo urgentemente bisogno di una presenza continua di navi di soccorso per aiutare il numero crescente di imbarcazioni in difficoltà. L’attuale fermo sta compromettendo in modo significativo la nostra capacità di salvare vite umane in acque internazionali”, afferma Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRANEE Italia.
SOS MEDITERRANEE condanna qualsiasi tentativo di mettere in pericolo la vita dei suoi equipaggi e dei sopravvissuti. Gli operatori umanitari, i civili e i naufraghi non possono essere in nessun caso un bersaglio, e spera che la Ocean Viking possa riprendere le sue operazioni di salvataggio il prima possibile.