E’ LasciateCIEntrare a denunciare le condizioni di detenzione esercitate all’interno del CPR milanese
“Alcuni ragazzi reclusi stanno facendo uno sciopero della fame perché si sentono ingiustamente detenuti” ci riferisce un’esponente di LasciateCIEntrare. Ci racconta anche che mercoledì mattina alcuni partecipanti allo sciopero siano stati repressi a suon di manganellate. Un detenuto in particolare sarebbe molto debilitato dal digiuno, soggetto a ripetuti svenimenti. Ci racconta che la persona, che risulterebbe avere una figlia in Italia, teme di essere sedato e che, essendo fonte di sostentamento della figlia, gli venga tolta la patria potestà genitoriale.
Un altro detenuto affetto da problemi renali non riceverebbe adeguata assistenza medica. C’è anche un recluso che starebbe soffrendo di mal di denti ma che anch’esso non riceve cure.
Risultano problemi anche per la presenza di due detenuti con problemi psichiatrici, di notevole entità ci dicono, che vengono lasciati negli spazi comuni e che destano notevole preoccupazione, a causa delle crisi alle quali sono soggetti, negli altri migranti reclusi nella stessa area.
Un altro evento saliente: mercoledì scorso un altro migrante detenuto al Corelli avrebbe tentato di “fare la corda” ovvero di suicidarsi legandosi una corda al collo e tirando. Il tentativo è stato sventato dai compagni detenuti nella stessa area.
Si tratterebbe dell’ennesima conferma delle ordinarie situazioni di crisi alle quali sono soggette le persone che vengono detenute all’interno di quelle strutture, da molti assimilate ai lager. Situazioni detentive denunciate da più parti.
Si tratta di condizioni di privazione della libertà personale, vera e propria detenzione, senza che sia stato commesso un reato.