La Cluster Munition Coalition (CMC) è sconvolta dai piani degli Stati Uniti di trasferire all’Ucraina bombe a grappolo, come riportato dal New York Times. Il trasferimento di queste armi, vietate dalla Convenzione del 2008, fa seguito alle ripetute richieste da parte dei funzionari ucraini per contrastare l’invasione russa.
Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, nel febbraio 2022, la Russia ha fatto largo uso di bombe a grappolo, causando danni alla popolazione, danneggiando le infrastrutture civili e contaminando i terreni agricoli. Secondo le Nazioni Unite, Human Rights Watch e altri rapporti, anche le forze ucraine hanno usato bombe a grappolo in diverse occasioni durante la guerra. Russia, Ucraina e Stati Uniti non hanno firmato la Convenzione che le vieta.
La decisione dell’amministrazione Biden di trasferire le bombe a grappolo contribuirà alle terribili perdite subite dai civili ucraini sia nell’immediato che negli anni a venire. Il loro uso da parte della Russia e dell’Ucraina si aggiunge alla già enorme contaminazione dell’Ucraina da parte di residuati esplosivi e mine terrestri”, ha dichiarato Paul Hannon, vicepresidente del consiglio di amministrazione della Coalizione per la messa al bando delle mine e delle bombe a grappolo.
La mossa eccezionale è stata autorizzata da una deroga presidenziale che consente agli Stati Uniti di trasferire bombe a grappolo che hanno un tasso di ordigni inesplosi superiore all’1%.
Gli Stati firmatari della Convenzione sulle bombe a grappolo dovrebbero opporsi a qualsiasi trasferimento e uso di quest’arma ed esortare la Russia e l’Ucraina a non utilizzarla a causa dei prevedibili danni ai civili.
Le bombe a grappolo vengono lanciate da artiglieria, razzi, missili e aerei. Si aprono a mezz’aria e disperdono decine o centinaia di sub-munizioni, chiamate anche bomblets, su un’ampia area. Non solo uccidono al momento dell’impatto, ma lasciano anche una scia letale di ordigni inesplosi che minacciano le vite per gli anni a venire.
La CMC chiede l’immediata cessazione dei trasferimenti di quest’arma vietata a livello internazionale e sollecita gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina ad aderire quanto prima alla Convenzione sulle bombe a grappolo per garantire la protezione dei civili e il rispetto del diritto umanitario internazionale.
La Campagna internazionale per la messa al bando delle mine terrestri e delle bombe a grappolo (International Campaign to Ban Landmines and Cluster Munition Coalition – ICBL-CMC) è una rete globale di organizzazioni della società civile che lavora per un mondo libero da mine terrestri, bombe a grappolo e altri residuati bellici esplosivi. Un mondo in cui in cui tutte le vite siano protette, i terreni contaminati siano bonificati e restituiti alle popolazioni locali per un uso produttivo e in cui le esigenze dei sopravvissuti, delle loro famiglie e delle comunità colpite siano soddisfatte e i loro diritti umani garantiti.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo