La Commissaria Europea agli Affari Interni, Ylva Johansson in visita oggi a Lampedusa con Piantedosi, ha dichiarato che la migrazione è una questione europea e che l’UE si impegna a non lasciare l’Italia sola. Sono parole vuote visto che non è in atto alcun meccanismo di solidarietà obbligatorio e che l’UE non fa nulla per evitare altre morti in mare.
La Commissaria ha detto che “la ricollocazione non è obbligatoria, ma la solidarietà sì”, “Cos’è la solidarietà senza un meccanismo di ricollocazione equo e obbligatorio che tenga conto delle esigenze individuali?” chiede Giorgia Linardi, portavoce di Sea-Watch.
“La visita istituzionale europea – prosegue Linardi – sembra del tutto in linea con l’approccio già visto in Grecia, che cerca di ‘addolcire la pillola’ ai Paesi alle frontiere europee, senza di fatto riuscire a imporre una linea solidale reale e concreta a livello europeo, che abbia come primo obiettivo la salvaguardia della vita umana e il rispetto dei diritti fondamentali (e dunque dei valori fondanti dell’Unione). Oltre a non annunciare alcun meccanismo di solidarietà concreto, infatti, ancora una volta nulla si intende fare per ovviare alle continue morti in mare.”
“Intanto – conclude Linardi – il continuo ricorso allo slogan della lotta al traffico di esseri umani va in realtà ad alimentare il business dei trafficanti, che possono lucrare più volte sulle persone respinte dall’UE con le sue politiche migratorie fatte di accordi “tappa-buchi” con i Paesi terzi di partenza e transito.”