Lambrate è conosciuto come un quartiere milanese animato e creativo, dalla forte socialità. Una reputazione che si è confermata anche nel flashmob organizzato venerdì 14/7 pomeriggio dal gruppo di cittadinanza attiva “Lambrate-Rubattino Riparte” per protestare contro l’imminente abbattimento di un angolo della Vecchia Lambrate finora sopravvissuto all’urbanizzazione spinta che il quartiere sta conoscendo.
Un intero isolato nella caratteristica via Folli – costituito da due palazzine liberty ai civici 41 e 43 e dalla dismessa fabbrica di biciclette Cinelli al civico 45 e fiancheggiato su un lato da suggestivi orti sul Lambro – a breve sarà demolito per far spazio a una palazzina di 100 appartamenti realizzata dal gruppo Bluestone-Patron Capital.
“Oggi con una trentina di flashmobber abbiamo protestato contro le ‘riqualificazioni’ che spazzano via l’identità e la storia dei quartieri. Succede in via Folli, dove verrà abbattuto un intero isolato Liberty della Vecchia Lambrate, che sarà sostituito da una residenza moderna, ma accade anche in tanti altri quartieri di Milano. E non dimentichiamo che riqualificare ristrutturando, invece che abbattere e ricostruire, aiuta anche l’ambiente e l’aria che respiriamo”. E’ quanto scrivono le organizzatrici – Adriana Berra e Irene Pizzocchero – nel post che accompagna il reportage fotografico del flashmob sulla pagina Facebook di Lambrate Rubattino Riparte. Sulla stessa piattaforma social, nei gruppi di zona 3 in cui è rimbalzata, l’iniziativa dei flashmobber ha raccolto moltissimi “like”, a conferma che tanti milanesi sono molto sensibili al tema del “nuovo che avanza” cancellando la storia e l’identità della loro città.
Qualche giorno prima, martedì 11/7, Berra e Pizzocchero avevano partecipato all’incontro organizzato dal Municipio 3 per illustrare ai residenti il Piano d’Area per Lambrate-Rubattino. Dati alla mano, si erano lamentate con l’Assessore alla Riqualificazione Urbana, Giancarlo Tancredi, dell’eccessiva proliferazione di progetti di edilizia residenziale: secondo i dati raccolti da “Lambrate-Rubattino Riparte” nell’area compresa tra via Rombon e l’Ortica sono già realizzate o in via di realizzazione oltre 2.100 nuove unità abitative distribuite in una quindicina di nuovi quartieri residenziali, ognuno nato dalla riconversione di aree dismesse, quasi sempre ex industriali, il cui unico destino è quello di venir costruite con una premialità sulle volumetrie che fa gola agli immobiliaristi. Nel caso di via Folli 41-43, però, le due palazzine liberty potevano essere oggetto di una ristrutturazione, che avrebbe salvaguardato l’aspetto storico e paesaggistico di uno degli ultimi, caratteristici angoli della Vecchia Lambrate.
Durante il flashmob, i manifestanti hanno sostato anche davanti a via dei Dardanoni 10, per ricordare “un triste episodio di speculazione edilizia che ha visto gli anziani inquilini sfrattati dall’edificio storico, corrispondente agli annessi della Villa Folli. Il nuovo proprietario ha subito rimesso in vendita i 19 appartamenti a prezzi al mq in linea con il mercato”. “Anche gli anziani sono un patrimonio della Vecchia Lambrate!” hanno commentato i flashmobber su Facebook accennando anche alla gentrificazione in atto nel quartiere con conseguente espulsione dei residenti economicamente più fragili.
Il gruppo “Lambrate-Rubattino Riparte” sostiene anche la petizione per l’apertura di un quarto varco nella ferrovia di Lambrate lanciata dalla sua amministratrice Adriana Berra come possibile soluzione al cronico problema della viabilità in quartiere. Problema che sembra destinato ad aggravarsi ancora, per il previsto incremento di popolazione: 2.100 nuovi appartamenti significano 2.100 nuove famiglie di residenti, ognuna con ogni probabilità dotata di un’automobile.