Il mondo guarda dall’altra parte. Ci sono centinaia di migranti subsahariani abbandonati al confine tra Libia e Tunisia. Sono stati spinti dalla polizia tunisina all’area di confine, ma non vengono ammessi ad entrare in Libia.
140 di loro sono accampati all’aperto, sotto un sole cucente e temperature che rasentano i 50°C, in attesa di una determinazione sulla loro sorte. Un altro gruppo, di circa 100 persone, è in un altro accampamento vicino ad una salina. Coloro che hanno tentato di attraversare il confine desertico sono morti per fame e sete. Le persone accampate ricevono un minimo di assistenza dalle associazioni della società civile libiche e tunisine, una goccia nel mare di bisogni.
I drammi umani sono raccontati in reportage delle Tv arabe e internazionali, ma le cancellerie sono silenti. Il ministro dell’interno libico, Traboulsi (ex miliziano esperto di traffico di esseri umani e petrolio e elencato nella lista nera dell’ONU) ha sentito il suo omologo tunisino, ma nessuna soluzione è stata trovata. I migranti non possono tornare in Tunisia e non possono entrare in Libia.