Il Dicastero per la cultura e l’educazione (nato dall’accorpamento del Pontificio Consiglio della cultura e della Congregazione per l’educazione cattolica) ha negato il “Nihil obstat” per l’elezione, decisa dal collegio docenti, di p. Martin Lintner, ordinario di Teologia morale e Teologia spirituale, a preside dello Studio teologico accademico di Bressanone, “a causa delle sue pubblicazioni su questioni di morale sessuale cattolica”.
“Noi siamo Chiesa” esprime la propria piena solidarietà a p. Lintner, la cui capacità di coniugare profondità di riflessione scientifica e apertura alle esperienze delle persone concrete, contribuendo all’elaborazione di un’etica cattolica delle relazioni, gli è valsa un’indiscussa autorevolezza accademica tradottasi in prestigiosi incarichi come la presidenza della Società europea di teologia cattolica (2013-2015), della Rete internazionale delle società di teologia cattolica (2014-2017) e dell’Associazione internazionale di teologia morale ed etica sociale (2017- 2021).
Al tempo stesso Noi siamo Chiesa manifesta la propria indignazione per un provvedimento che ripropone uno stile autoritario e repressivo propri di una visione ecclesiologica anacronistica e antievangelica, nega la libertà di ricerca teologica e costituisce un tentativo di intimidazione nei confronti di quelle teologhe e di quei teologi impegnati a rendere il messaggio cristiano comprensibile agli uomini e alle donne di oggi, contraddicendo la dichiarata volontà di ascolto alla base del processo sinodale voluto da papa Francesco e confermando l’ossessione, tanto grottesca quanto drammatica, di settori della gerarchia per la sessualità. Meraviglia moltissimo, inoltre, che l’intervento autoritario della Curia avvenga a tre mesi del Sinodo dei vescovi che in ottobre dovrà affrontare, con libertà evangelica, alcuni problemi legati alla sessualità.
Questa vicenda dimostra che per la Chiesa cattolica il rischio di ridursi a una più o meno grande setta o a un reperto archeologico resta ben presente e le riforme della dottrina e delle strutture, sollecitate da Noi siamo Chiesa da quasi 30 anni, non sono più rimandabili.
Coordinamento Nazionale di Noi Siamo Chiesa