Come ogni sabato sera, dallo scorso gennaio, decine di migliaia di cittadini israeliani sono scesi in piazza a Tel Aviv ed in altre città per dire no al tentativo del premier Netanyahu di sconvolgere gli equilibri istituzionali.
La cosiddetta riforma “che uccide la democrazia”, come l’hanno ribattezzata i manifestanti, prevede la riduzione dei poteri della Corte suprema e la possibilità di sospendere le sue sentenze con un voto a maggioranza semplice del parlamento.
Tutti hanno letto in queste norme un tentativo di Netanyahu di salvare sé stesso ed i suoi ministri dai processi per corruzione e frode fiscale.
Oggi, lunedì, è prevista la grande mobilitazione all’aeroporto di Tel Aviv, che ne bloccherà il traffico.