Si susseguono le reazioni al gesto di islamofobia consumato a Stoccolma per mano di un esule iracheno, che è stato autorizzato dalla polizia a bruciare in pubblico il Corano, davanti alla grande moschea della città il primo giorno della festa islamica di Ied Kebir.
Il Ministro degli Esteri di Teheran ha affermato che il suo Paese non invierà l’ambasciatore in Svezia, finché non sarà chiarita la vicenda con ufficiali scuse.
A Riad, il Ministero degli Esteri ha convocato l’ambasciatore svedese, per consegnare le ufficiali proteste contro l’autorizzazione fornita dalle autorità pubbliche ad una manifestazione di incitamento all’odio.
A Gedda, in Arabia Saudita, si è conclusa ieri la conferenza straordinaria dell’Organizzazione dei Paesi Islamici, con un documento che chiede a tutte le nazioni del mondo di applicare le norme internazionali contro l’incitamento all’odio.
La Tv saudita ha riportato che la conferenza ha approvato un documento che raccomanda ai Paesi islamici di “agire unitariamente con passi diplomatici all’altezza di queste provocazioni che offendono le fedi, tutte le fedi”.
Il linguaggio usato significa che non c’è stato accordo sul boicottaggio dei prodotti svedesi, annunciato precedentemente.