Il 10 luglio, è stato presentato il report dal titolo “Il Pnrr, le politiche sociali e il terzo settore” realizzato da Openpolis in collaborazione con il Forum Nazionale del Terzo Settore, con il quale sono state passate in rassegna le misure di interesse per i soggetti che operano in questo ambito, soffermandosi in particolare su alcuni investimenti del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedicati a tre fasce di popolazione particolarmente fragili: gli anziani, le persone disabili e quelle senza dimora.
Come si ricorderà, al termine di un complesso iter le risorse assegnate per progetti in questi ambiti ammontano complessivamente a circa 1,31 miliardi di €.
A livello regionale, il territorio a cui sono stati assegnati più fondi è la Lombardia (circa 200 milioni di €). Seguono Lazio (152,5 milioni), Campania (123,5 milioni) ed Emilia-Romagna (circa 107 milioni).
Il report sottolinea innanzitutto come “fin dalle prime fasi di stesura e realizzazione del Pnrr, Openpolis e altre realtà del mondo civico hanno denunciato – nell’ambito della campagna “Italia domani dati oggi” – la scarsa chiarezza e disponibilità di dati.
Per questo motivo erano state presentate due distinte richieste di accesso generalizzato agli atti (Foia) per ottenere maggiori informazioni. Una nell’aprile del 2022 e una nel febbraio del 2023”. Ma “in entrambi i casi – continua Openpolis- però le risposte fornite dai governi Draghi prima e Meloni successivamente non sono state soddisfacenti. Fino a poche settimane fa infatti non era possibile conoscere molte informazioni circa i progetti che saranno finanziati con i fondi del Pnrr.
Solo recentemente (e anche grazie alla nostra costante attività di denuncia e pressione) il governo ha pubblicato dei nuovi dati in questo senso. Dati che è possibile consultare e scaricare sulla piattaforma OpenPnrr”.
Nel Pnrr, venendo al tema del report, sono previsti interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione per un valore di 1,45 miliardi di €. Investimenti che, come si diceva, si suddividono in 3 misure dedicate principalmente ad anziani, persone disabili e senza fissa dimora (ma non solo). I fondi del Pnrr potranno essere gestiti dagli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) ma anche dai comuni in forma singola. L’iter per l’assegnazione dei fondi è stato alquanto complesso ed ha richiesto la pubblicazione di 9 decreti ministeriali. I progetti finanziati in totale saranno 2.036, 89 in meno rispetto alla prima previsione.
Le regioni in cui tutti i comuni e gli Ats beneficiari dei fondi avevano portato a compimento l’iter correttamente erano solo 5: Abruzzo, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta a cui si aggiunge la provincia autonoma di Trento. Le aree più indietro erano invece Sicilia (78,5% di progetti inizialmente previsti caricati sulla piattaforma), Lombardia (78, 1%) e Friuli Venezia Giulia (75,6%). “Anche se negli atti passati in rassegna- si legge nel report di Openpolis- non sono indicate le motivazioni che hanno portato a queste rinunce, non è difficile ipotizzare che queste possano essere dovute a difficoltà che sono state riscontrate spess nella gestione dei progetti del Pnrr da parte degli enti locali. Tra cui: la mancanza di personale e di competenze adeguate; la complessità delle procedure che il Pnrr richiede, anche ai fini del monitoraggio; la necessità di assicurare tempi rapidi e certi per l’esecuzione dei progetti”.
Il report evidenzia come per ben 120 misure (su un totale di oltre 300) si rivelano difficoltà di realizzazione. E 54 misure presentano addirittura due o più elementi di debolezza. Circa le misure di specifico interesse degli Ets, sono 10 quelle con particolari criticità: 1 con 3 fragilità (il programma per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici) e 9 con 2 debolezze (fra di esse, i programmi per le comunità energetiche, per la rigenerazione urbana, per gli asili nido, per la riduzione dei divari territoriali nei cicli I e II delle scuole secondarie superiori, le case di comunità).
Openpolis e Forum del Terzo Settore non nascondono le perplessità sull’attuale fase, arrivando a sostenere che: “l’operazione di rielaborazione del Pnrr si sta svolgendo in una situazione di scarsa trasparenza considerata l’insufficienza dei dati resi pubblici (rendendo difficile, se non impossibile, qualsiasi azione di monitoraggio civico) nonché il mancato coinvolgimento delle parti sociali e in particolare degli enti del Terzo settore. L’iniziativa messa in campo dal governo a inizio giugno, contraria all’azione di monitoraggio e controllo da parte della corte dei conti, lascia un profondo segno circa le modalità con le quali esso intende operare”.
Sottolineando, in particolare come sia stato fin qui “disatteso l’obiettivo prioritario del Pnrr circa l’inclusione e l’assunzione di persone under 36 e donne. Infatti, nella relazione pubblicata l’8 giugno 2023¹6, l’Anac segnala come <
Si fa sempre più concreto insomma il pericolo di sprecare una straordinaria occasione. C’è ancora tempo e modo per operare bene, ma occorre fare la scelta giusta- amminoscono Openpolis e Forum del Terzo Settore- mobilitando a coinvolgendo tutte le energie del paese, così che si lavori per offrire il meglio possibile alle giovani e future generazioni.
Qui per scaricare il Rapporto “Il Pnrr, le politiche sociali e il Terzo settore”: https://s3.eu-central-1.amazonaws.com/minidossier.openpolis.it/Pnrr/report+forum+terzo+settore/Pnrr_politiche_sociali_terzo_settore.pdf.