In attesa dell’imminente sciopero più grande dell’anno, quello per il rinnovo del contratto di 340.000 lavoratori di UPS (United Parcel Service), nel novembre 2022 e nel marzo di quest’anno descrivevamo su Pressenza alcuni scioperi dei lavoratori californiani. Quelli dei 48.000 studenti-lavoratori di 10 università, di 22.000 infermiere/i degli ospedali di Los Angeles e San Francisco e di 30.000 lavoratori non docenti della scuola. Scioperi conclusi col rinnovo del contratto.

Il problema principale della classe lavoratrice californiana è l’altissimo costo della vita. Retribuzioni che consentono un’esistenza dignitosa in altri Stati degli USA, lì sono salari di povertà: l’affitto e le spese mensili per un alloggetto possono costare fino a 300 ore di retribuzione. Assorbono quindi la gran parte di uno stipendio medio e costringono spesso a una doppia attività. Allontanarsi dalle grandi città dove si lavora, alla ricerca di abitazioni meno care, comporta un salasso ulteriore dello stipendio a causa dei trasporti pubblici scadenti e/o della spesa per la benzina in un traffico congestionato. La presenza di tendopoli di senzatetto. ma anche ormai di lavoratori che non riescono a pagare un affitto, è sempre più diffusa.

I dipendenti degli hotel che lavorano nella fiorente industria del turismo di Los Angeles devono poter vivere a Los Angeles”, ha dichiarato il co-presidente della sezione locale del Sindacato UNITE HERE. “Quando metà dei nostri membri è stata costretta a trasferirsi o dovrà trasferirsi (lontano da Los Angeles, dove lavora), mentre l’industria del turismo vanta profitti record, c’è qualcosa che non va nel sistema. Siamo pronti a fare tutto il necessario per ottenere i salari dei lavoratori che possono garantire alloggi locali “.

In questo contesto, il 22 giugno scorso proprio UNITE HERE ha organizzato all’aeroporto internazionale di Los Angeles un sit-in di centinaia di lavoratori del grande scalo e degli hotel. Erano presenti anche, come usualmente avviene ormai in questi raduni, esponenti della comunità cittadina e lavoratori iscritti a sindacati protagonisti di recenti scioperi, manifestazioni e/o sindacalizzazioni: insegnanti, sceneggiatori, raccoglitori di frutta, addetti Amazon e Starbucks. La polizia della città ha arrestato più di 200 persone.

Il sit-in è stato l’antipasto dello sciopero per il rinnovo del contratto, votato dal 96% dei lavoratori, indetto dal sindacato UNITE HERE, che coinvolge da domenica 2 luglio gli addetti dei maggiori hotel del settore alberghiero di Los Angeles e dintorni. La sezione locale del sindacato rappresenta 32.000 assistenti di sala, cuochi, lavapiatti, addetti alla reception e ai servizi di ristorazione in 62 grandi hotel di una dozzina di catene alberghiere. La contrattazione, finora infruttuosa, era iniziata il 20 aprile e ha ormai oltrepassato la scadenza del precedente contratto (30 giugno).

La piattaforma contrattuale richiede un aumento sia della paga oraria di 10 dollari che dei piani sanitari e pensionistici e anche l’istituzione di un fondo per l’alloggio. Ciò anche in previsione dei due grandi eventi, il Campionato del Mondo di calcio del 2026 e le Olimpiadi del 2028, che stanno portando alla creazione a Los Angeles di “villaggi olimpici”. Questi hanno già comportato la demolizione di quartieri di abitazioni popolari che, dopo le manifestazioni sportive, diverranno molto probabilmente residenze non abbordabili da un salario di un lavoratore.

Il sindacato chiede invece alle istituzioni di ripetere ciò che avvenne per le Olimpiadi del 1984, quando l’allora Villaggio Olimpico fu riconvertito in edilizia popolare. Contemporaneamente si batte per un salario minimo di 25 dollari all’ora per tutti i lavoratori, indispensabile per vivere in California. La pandemia Covid ha portato 15 miliardi di dollari di sussidi federali agli hotel californiani, uno dei grandi motori economici dello Stato. Dopo di essa, l’attività turistica e i profitti sono tornati a crescere. Un centinaio di contratti di hotel sono oggi in scadenza ed è importante dar loro una soluzione comune che metta anche in discussione i tagli di personale, anche del 95%, praticati durante il Covid e la successiva riassunzione solo di una parte dei dipendenti, che ha procurato un aumento notevole dei carichi di lavoro.

Durante lo sciopero, le proprietà degli hotel potranno utilizzare crumiri (alcune lo stanno già facendo, come consentito dalla legge, nel caso di scioperi a carattere anche economico). Il personale che sostituisce gli scioperanti si troverà di fronte agli ingressi picchetti che devono essere mobili (walkout), come stabilito negli USA. Il sindacato risponderà probabilmente con scioperi di breve durata, che rendono più difficile un’organizzazione puntuale del crumiraggio e non prevedono il pagamento di sostanziose indennità di sciopero accantonate per lunghi periodi di agitazioni (uno sciopero similare, nel 2018, sempre in California, era durato più di due mesi).Tali indennità “di sopravvivenza” comunque non permettono la copertura completa della retribuzione persa con lo sciopero.

E’ significativo che la sindacalizzazione delle strutture alberghiere coinvolga in buona parte latinos e asiatici; rappresenta anche un momento di inclusione positiva di persone di non lontana immigrazione negli USA, dotandole di diritti collettivi e di senso di appartenenza a una comunità militante.

Un accordo provvisorio è stato firmato in extremis, il 28 giugno, con la più grande catena di hotel: i dipendenti di Westin Bonaventure Hotel & Suites avranno salari più alti e migliori coperture sanitarie e pensionistiche. Soprattutto, l’accordo ripristina l’organico del personale di pulizie ai livelli pre-pandemia.

Invece, venerdì 28 giugno altre proprietà alberghiere hanno attaccato l’intransigenza sindacale pubblicizzando le loro controproposte e criticando anche UNITE HERE per il suo appoggio a un proposta politica che imporrebbe agli hotel di Los Angeles di affittare camere libere a persone senza fissa dimora.

I picchetti sono entrati in campo alle 6 del mattino di domenica 2 luglio di fronte agli hotel refrattari. I lavoratori (in gran parte donne) marciano con i tamburi sui marciapiedi davanti a tutti gli ingressi degli alberghi. Sono dotati di una tenda con caffè e dolcetti. Davanti all’hotel Intercontinental la proprietà ha costruito una barricata. Automobilisti di passaggio e autisti di bus suonano i clacson per solidarietà.

Fonti:

Mark Gruenberg, Strike authorizations: Unite Here vs. LA hotels OKd, People’s World, 30.6.2023

Matthew Hunter, LA hotel, hospitality workers prepare for strike with airport sit-in, People’s World, 30.6.2023

Chris Isidore, Workers at major hotels in Southern California set to strike over holiday weekend, CNN, 1.7.2023

Elena Li, Suhauna Hussein, Hundreds of striking hotel workers in downtown Los Angeles walked off the job early Sunday, Los Angeles Times, 1.7.2023

https://www.unitehere11.org/