Nella notte tra lunedi e martedi i Fridays For Future hanno espresso il loro dissenso verso il nuovo DDL di Matteo Salvini disegnando una pista ciclabile nella zona di corso Orbassano, via Tirreno e piazza Santa Rita
Lo spazio è stato ricavato nel tratto d’asfalto accanto al marciapiede.
“Il nuovo decreto limita pesantemente la transizione ecologica sulle nostre strade: ci allontaniamo sempre di più da un modello di “città30”.
La protesta è rivolta alle modifiche del Codice della Strada: limitazioni alle piste ciclabili e modifiche relative al sorpasso degli automobilisti nei confronti dei ciclisti.
“Non abbiamo scelto a caso. In questa tratta passano molte biciclette, sempre esposte a pericoli mortali a causa delle automobili. Non ci sono, qui come in molti altri luoghi, protezioni adeguate.” Dichiarano gli attivisti.
Il Comunicato dei FFF:
DIPINTA UNA CICLABILE CONTRO IL DDL SALVINI
La protesta di Fridays For Future contro il nuovo codice della strada: gli attivisti chiedono una città a misura di persona.
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Questa notte è comparsa una nuova corsia ciclabile nel tratto di corso Orbassano tra via Tirreno e piazza Santa Rita. Alcuni attivisti di Fridays For Future Torino hanno tracciato la ciclabile per contestare, come già successo in altre città, il DDL Salvini sulla mobilità che limita pesantemente la transizione ecologica sulle nostre strade.
Questa azione simbolica arriva in risposta alle politiche aggressive verso le alternative all’automobile; in particolare gli attivisti si oppongono alle modifiche del Codice della Strada, come la scelta di modificare le condizioni di sicurezza nel sorpasso delle automobili nei confronti delle biciclette, le limitazioni imposte alle corsie ciclabili, che diventano difficili da realizzare, esponendo i ciclisti al traffico. Gli attivisti si oppongono anche alla riduzione del doppio senso ciclabile e all’eliminazione dell’obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza ai ciclisti in caso di strada stretta. Inoltre, la zona di attestamento ciclabile sarà drasticamente ridotta, nonché consentita solo in carreggiate con un’unica corsia di marcia. Infine, viene peggiorata la strada urbana ciclabile, che non avrà più la segnaletica verticale ma quella orizzontale.
“Abbiamo scelto questa arteria stradale” spiegano i manifestanti “perché è una direttrice molto frequentata dai ciclisti, che sono esposti all’anarchia delle automobili. Un collegamento così importante non dovrebbe essere sprovvisto di protezioni adeguate”
Una delle richieste avanzate dal movimento è la città 30, un modello sostenibile per uno spazio urbano a misura di persona, già attuato in altre città d’Italia come Olbia, Cesena e più recentemente Bologna, con sensibili riscontri positivi. La nuova proposta di modifica del codice della strada va però in direzione opposta, limitando l’installazione di sistemi di controllo della velocità e la possibilità di istituire nuove ZTL.
Si vuole quindi lanciare un messaggio chiaro al Governo e all’amministrazione della Città di Torino, perché un cambio di paradigma sulla mobilità è più urgente che mai e non ci possiamo permettere passi indietro.