La Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti e Faisa Cisal hanno indetto uno sciopero per migliori condizioni di lavoro all’interno di Gruppo Torinese Trasporti (GTT)
Abbiamo intervistato Fabio Cermenati, Segretario regionale FAST-CONFSAL.
Domani perché scioperate?
Perché le condizioni di vita dei lavoratori GTT, a partire dagli autisti, stanno diventando insostenibili. C’è una carenza di organico di almeno 200 conducenti, che consente un’erogazione del servizio solo grazie agli straordinari dei lavoratori. Avere un giorno di ferie diventa un miraggio, anche su situazioni particolarmente importanti. Non c’è nessuna apertura al giusto riconoscimento economico per coloro che lavorano in “front line”.
Contestiamo inoltre le politiche di esternalizzazione che GTT mette in atto ormai in modo sistematico.
Ci dica di più sulle esternalizzazioni.
Riteniamo che l’acquisto dei mezzi con il full service sia inefficiente e costoso. Per i mezzi a trazione elettrica la manutenzione viene effettuata da personale GTT. Per i mezzi a metano o gasolio la manutenzione viene esternalizzata. Per questi ultimi mezzi il full service comprende anche la fornitura della manutenzione. Per quanto riguarda la manutenzione dei mezzi elettrici ci battemmo affinché venisse effettuata da personale dipendente di GTT.
Col PNRR si è deciso di cambiare anche i mezzi a metano, da ciò che trapela il full service comprenderà anche la manutenzione.
L’azienda ha esternalizzato anche il 40% dei servizi di controlleria. La controlleria è una delle mansioni che venivano svolte dagli autisti che diventavano inidonei alla guida. Un lavoratore alla guida da più di 30 anni, con sopraggiunte limitazioni che gli impediscono di guidare, rischia di trovarsi prima in aspettativa a metà paga e poi senza stipendio, perché i posti di ricollocazione vengono dati all’esterno, tra l’altro secondo i nostri calcoli un controllore esterno costa circa 3.000 euro in più all’anno rispetto alla retribuzione media dei controllori assunti in GTT: non riusciamo a capirne la logica.
Il piano industriale è ancora quello dell’Appendino.
E’ stato applicato con dei peggioramenti: quel piano prevedeva il 30% delle esternalizzazioni, cosa che noi avevamo contestato già allora, ora si è passati al 40%.
Non solo non è cambiato, non solo non si intravvede un solo taglio alle consulenze o ad altre spese che potrebbero essere evitate, si vedono solo tentativi di fare cassa sui lavoratori, o di minare il servizio che si eroga.
I nuovi mezzi in arrivo sono stati finanziati dal Governo. La Regione Piemonte denuncia che i ristori Covid non sono stati erogati.
Noi non neghiamo che ci siano problemi economici, sappiamo benissimo che non sono arrivati i soldi dei ristori Covid e che la bolletta energetica (elettricità, carburanti) è aumentata. Però vogliamo capire perché a pagare questo prezzo debbano essere i lavoratori, che sull’emergenza Covid si sono esposti, anche contagiandosi, pur di erogare un servizio. Rispetto all’aumento delle bollette energetiche i lavoratori ne sono altrettanto colpiti nell’ambito delle loro abitazioni. In questa azienda per il riconoscimento economico non c’è mai un euro. Non è che i lavoratori debbano pagare gli aumenti energetici a casa loro e poi anche sul lavoro.
Chiusura della metro ad agosto: ci sono le risorse o si dovrà lavorare con straordinari per coprire il servizio?
E’ innegabile che la metro necessiti di lavori. Secondo me si lavorerà a straordinario con la negazione di alcuni periodi di ferie. E’ uno dei tanti aspetti del problema. Sono convinto che il servizio ad agosto non verrà erogato così bene come dicono. Ritengo che anche in quel caso però gli unici a cui verrà chiesto di fare uno sforzo straordinario, senza ancora una volta aver nulla in cambio, saranno i lavoratori.
Cosa pensate dell’aumento del biglietto?
Mi preoccupa se all’aumento del biglietto non vengono associate altre iniziative che mirino a tagliare sprechi e privilegi e che salvaguardino l’azienda dalla privatizzazione. Perché quando si chiede un sacrificio ai cittadini sarebbe utile corrispondere un servizio e mettere in atto i tagli necessari per rendere questa azienda più efficiente, ma ripeto, non sulla pelle di chi lavora.
Il nodo è sempre lo stesso: vogliamo cominciare a tagliare sprechi e privilegi, consulenze, quando abbiamo strutture aziendali che si occupano degli stessi aspetti, vogliamo iniziare a gestire meglio l’azienda prima di chiedere come sempre sacrifici ai lavoratori e ai cittadini?