Nella mattinata di domenica gli attivisti di Extinction Rebellion hanno bendato le statue di Ercole e Caco di Udine (Florean e Venturin per gli udinesi) e hanno occupato Piazza della Libertà e la Loggia del Lionello con cartelli con scritto “Emergenza in corso, apriamo gli occhi sulla crisi climatica” o “I governi sono immobili, entriamo in azione”. Si sono poi bendati a loro volta ai piedi delle statue, ad aspettare le forze dell’ordine, come sempre avviene durante le azioni di disobbedienza civile poste in essere dal movimento.
“Siamo in emergenza climatica e non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi, accettando la ridicolizzazione e repressione di chi agisce per far emergere una dura verità” dichiara Tommaso, attivista di Extinction Rebellion “Dobbiamo ascoltare quello che ci dice la comunità scientifica altrimenti vedremo avverarsi le previsioni di un collasso sociale già annunciato. E’ necessario cambiare rotta o saranno i cittadini a subirne le gravi conseguenze”. Intervenuta la polizia, gli attivisti si sono identificati senza opporre resistenza, creando un clima di dialogo e compresione con le forze dell’ordine.

L’azione, fortemente simbolica, è stata lanciata da Scientist Rebellion e viene ripetuta da mesi ogni domenica contemporaneamente in numerose città in tutta Europa e in Italia. In particolare ha fatto scalpore il caso di un attivista 21enne di Scientists Rebellion e Fridays for Future che, dopo aver compiuto questa stessa azione a Vercelli, domenica 16 aprile è stato prelevato dalla sua abitazione dalla polizia, portato in Questura e denunciato ai sensi dell’art. 518 del codice penale [Il Fatto Quotidiano], rischiando la reclusione da due a cinque anni e la multa da euro 2.500 a euro 15.000. L’accusa è di aver reso “in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali”, per aver posto una benda bianca su una statua.

Ad oggi sono state bendate decine di statue, da attivisti e scienziati in Svezia, Francia, Germania, Belgio, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Regno Unito con l’intento di sottolineare la cecità dei governi e a denunciare il silenzio delle istituzioni di fronte agli innumerevoli avvertimenti della scienza, con particolare riferimento al contenuto dell’ultimo report IPCC, la sintesi rivolta ai decisori politici, pubblicata il 20 marzo 2023 [IPCC Syntheisis Report] in cui si afferma “Il riscaldamento climatico causato dall’uomo sta già provocando eventi climatici estremi in ogni regione del pianeta, con impatti avversi e perdite e danni sul mondo naturale e sulle persone” rendendo dolorosamente chiaro che la crisi climatica e il disastro ecologico minacciano la nostra società e la sopravvivenza stessa della nostra specie, richiedendo un’azione immediata ben più pervasiva di quanto non si stia facendo attualmente.

Gli attivisti si rivolgono anche ai governi locali: “La Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine dimostrano di avere uno sguardo politico poco lungimirante, che continua ad anteporre il profitto al bene dei cittadini” dichiara Luigina “Non si sta tenendo conto degli sconvolgimenti che in regione si stanno già verificando, tra siccità, pessima qualità dell’aria e sfruttamento indiscriminato delle risorse e del suolo”. Secondo gli attivisti questa miopia è confermata dalle concessioni per la costruzione di nuovi impianti sciistici [RAINews], la cementificazione dei sentieri montani, il nuovo progetto dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro [L’Indipendente] e i quattro impianti di falsa cogenerazione SIOT sull’oleodotto transalpino, come sostenuto dal report dell’Agenzia per l’Energia del Friuli Venezia Giulia [Greenreport.it]

Extinction Rebellion invita chiunque voglia replicare questa azione nella propria città ad agire e a diventare parte del cambiamento per invertire la rotta del collasso eco-climatico.

Extinction Rebellion