Ancora una pezza per un nuovo buco nella ormai annosa questione della costruzione del nuovo Ospedale di Novara, nuovi impegni finanziari per la Regione per 44 milioni di euro in 19 anni da corrispondere ai privati che si aggiudicheranno l’appalto per la costruzione dell’Ospedale e che vedranno remunerato il loro investimento da un canone annuo che passa da 17 a più di 22 milioni. Il tutto per le mutate condizioni del costo del denaro.

Come Associazione Sindacale abbiamo più volte espresso le nostre perplessità sull’impianto finanziario previsto per il reperimento dei fondi per la costruzione dell’Ospedale che si affida ad una commistione tra pubblico e privato. Finora i bandi per l’assegnazione sono andati deserti perché evidentemente trovare soggetti privati che impegnino per lungo periodo il loro capitale è più difficile di quanto previsto e in una situazione finanziaria generale che muta di continuo, l’incertezza la fa da padrona e costringe la parte pubblica a rincorrere soluzioni a problemi che non sembrano finire. Il problema è che la parte privata, se proprio indispensabile, andrebbe almeno governata, meglio se da un organismo unico regionale che si appoggia ad economisti esperti. Si dovrebbero inserire clausole non solo vantaggiose per il privato ma anche tutelanti per il pubblico. Così invece, i costi aumentano, il progetto sembra non vedere mai la luce e a pagarne le spese sono i cittadini del quadrante nord orientale della nostra Regione che non hanno un Ospedale hub, sede universitaria e sede di alte specializzazioni, strutturalmente all’altezza. I locali sono vetusti e non adeguati, il personale lavora in spazi ormai non adatti per una vita lavorativa congrua con gli obiettivi di benessere lavorativo e professionale.

Si susseguono così opere di ristrutturazione, come per il PS, già rifatto nel 2012, dove adesso si riprenderanno i lavori, per un costo totale di 5 milioni.

Gli anni passano e non c’è nulla di concreto, non una pietra è stata posata per l’Ospedale. Anche il progetto stesso rischia di essere obsoleto se non si arriverà al dunque. Speriamo che sia questa l’ultima chiamata e che, se nemmeno questa volta andasse in porto la gara di assegnazione, la Regione ripensi a come trovare i soldi per dare risposte che finora sono mancate.