Il presidente egiziano al-Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki, che ieri era stato condannato a tre anni di carcere per “diffusione di notizie false” per aver denunciato la discriminazione subita dai cristiani copti in Egitto. Data la lunghissima carcerazione preventiva, avrebbe dovuto scontare ancora un anno e due mesi.

Al-Sisi ha concesso la grazia anche a Mohamed al-Baqer, l’avvocato di Alaa Abdel Fattah, il più noto prigioniero politico egiziano, condannato a sei anni di reclusione per “diffusione di notizie false sul web atte a turbare la pace sociale”.

“Se ieri era un giorno catastrofico, oggi è un giorno di felicità. E’ importante che Patrick torni a essere libero. Auspichiamo che, anche se non conosciamo i dettagli del provvedimento, ci sia la possibilità per Patrick di recuperare la piena libertà e tornare a Bologna. Inoltre, è importante ricordare che ci sono molte persone assolte che non possono lasciare l’Egitto, quindi speriamo che questo provvedimento possa essere esteso anche a loro. I tre anni e mezzo che Patrick ha perso in questo incubo giudiziario non glieli restituirà nessuno, però, di fronte alla prospettiva che avevamo poche ore fa di vederlo in carcere per altri 14 mesi, questo è un cambiamento importante.” ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.

“Protestare serve. Il regime di Al Sisi rimane una dittatura, ma il fatto che un giovane sia stato sottratto alle sue galere è un fatto positivo. Continuiamo a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni e la liberazione di tutti i prigionieri politici egiziani” è stato il commento di Maurizio Acerbo e Stefano Galieni di Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare.

“Esultiamo per la libertà restituita a Patrick Zaki, ma senza dimenticare che è stato perseguitato in un processo-farsa. E dipendere dalla benevolenza interessata e ricattatoria di un dittatore come Al-Sisi non promette nulla di buono per il futuro delle democrazie” ha affermato Gad Lerner.

“La notizia ci colma di gioia. Aspettiamo di conoscere i dettagli, ma confidiamo che presto arriverà il momento che abbiamo aspettato tanto a lungo: riaccogliere Patrick a Bologna, nella sua Università, e dedicargli una grande festa di laurea che sarà idealmente una festa di tutta la città e di tutto il Paese” ha esultato il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari. Il 5 luglio scorso Patrick Zaki, in collegamento dal Cairo, aveva discusso la sua tesi di laurea ed era stato proclamato dottore alla presenza del rettore, concludendo il suo percorso di studi del Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studies.

Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha appena concluso la visita a Washington come inviato di Papa Francesco, ha espresso “la sua gioia per l’annunciata prossima liberazione del giovane, nell’attesa di poterlo presto incontrare per rallegrarsi con lui e condividere la fede e la speranza”.