Sabato 10 e domenica 11 giugno si è tenuto il terzo incontro del 2023 (dopo Parigi e Barcellona) dei sindacati di base e antagonisti europei facenti parte dell’International Labor Network of Solidarity and Struggles (rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta)

L’incontro si è svolto a Palermo presso il Centro Territoriale San Basilio, al quale hanno partecipato: SUD Union   syndicale   Solidaires  (Francia),   la   CGT Confederación   General   del  Trabajo   (Spagna),   Confederacion   Intersindacal   (Spagna), Syndibasa (Svizzera), IP Inicjatywa Pracownicza / worker’s initiative (Polonia).  Per l’Italia erano presenti la CUB Confederazione Unitaria di Base, l’ Unicobas, COBAS Sardegna e la Confederazione COBAS. L’iniziativa è stata la naturale continuazione dei precedenti incontri di Parigi e Barcellona. I temi principali all’ordine del giorno sono stati: sistema sanitario, migrazioni, diritti sindacali.

La questione dalla sanità è stata affrontata mettendo in evidenza i diversi sistemi di tutela della salute nei vari Stati europei, partendo dalla necessità di un sistema sanitario pubblico e gratuito, contrastando parimenti la tendenza in atto alla privatizzazione del sistema salute che è stato caratterizzato in tutti questi anni anche dalla esternalizzazione dei servizi. Solo un sistema sanitario universale pubblico, sganciato dal profitto capitalista, può essere garanzia della tutela della salute pubblica. La presenza massiccia di una sanità gestita dai privati, rende la salute ostaggio del profitto a scapito della qualità dell’ intervento sanitario a favore del bene salute. Il diffondersi della sanità privata esclude gran parte della popolazione dalle cure fondamentali. Questa situazione è aggravata dal deterioramento progressivo del SSN Servizio Sanitario Nazionale che non riesce più a garantire adeguatamente le prestazioni mediche ai cittadini, con attese estenuanti anche per le cure salvavita.

Altro problema rilevante che è stato evidenziato sta nella carenza di medici di base, di  personale  infermieristico  e paramedico, situazione aggravatasi dato il numero chiuso per l’accesso alle università del settore. Va, inoltre,  segnalata la grande disparità nel trattamento economico fra lavoratori della sanità pubblica e quella privata, con fortissime differenze salariali a sfavore dei lavoratori del settore privato.

Gravissima la situazione sanitaria delle centinaia di migliaia di immigrati irregolari che nel continente europeo sono privati dell’assistenza sanitaria pubblica. I convenuti hanno concordato di lanciare una campagna unitaria per il diritto alla salute, per una sanità pubblica universale aperta a tutti e tutte.

Il secondo punto trattato è stato il fenomeno della migrazione. Si è partiti analizzando il fenomeno migratorio dal punto di vista salariale e lavorativo, mettendo in evidenza il ricatto salariale generato dalla massa crescente di immigrati che costretti al lavoro nero sono causa calmierante dei salari dei lavoratori europei. Il sistema capitalista europeo usa la manodopera migrante per accrescere il profitto usandola come esercito salariale di riserva e contrapponendolo ai lavoratori europei. Questa è una delle cause del crescente sentimento razzista e xenofobo che spinge tanti lavoratori verso organizzazioni   di   destra   e   reazionarie.   Difficilmente   si   può   tracciare   una   linea   di demarcazione fra i vari fenomeni migratori  economici / politici / umanitari. La migrazione dall’Africa, dal Medio Oriente, dall’America Latina è generata dalle politiche di rapina verso quei territori che costringono milioni di individui ai viaggi della speranza per mirare a un futuro migliore per le proprie famiglie lontani da miseria, guerra, dittature e distruzione sistematica dell’ambiente.

I Paesi capitalisti sono i primi responsabili del fenomeno migratorio. Ma la cittadella capitalista punta al super sfruttamento della manodopera a basso costo, chiudendo le porte alla migrazione regolare e creando decine di migliaia di clandestini senza diritti, costretti al lavoro nero e al ricatto costante dell’espulsione. Fa parte di questo progetto l’operazione Frontex per il controllo delle vie d’accesso in Europa e gli interventi legislativi dei governi sia di sinistra che di destra, in particolare in Italia ricordiamo la legge Turco/Napolitano (SX), la Bossi/Fini (DX), i Decreti Minniti (SX) fino alla politica dell’attuale Governo Meloni. Occorre mobilitarsi per avere vie sicure  per il transito dei migranti, per la fuoriuscita di tanti migranti dalla clandestinità, per dare a tutte/i il diritto di cittadinanza compreso il diritto alla salute, allo studio, alla casa.

Alla fine di lavori della prima giornata   si èsvolta  un’assemblea con varie realtà di movimento   presenti   a   Palermo.   Sono   intervenuti   operatori   sanitari   impegnati   negli ambulatori sanitari autogestiti che suppliscono alla carenza delle strutture della sanità pubblica. Esponenti dell’ AssembleaNoGuerra di Palermo e del Comitato NoMuos hanno fatto una panoramica della militarizzazione in atto in Sicilia, del ruolo della Sicilia nello scontro NATO/Russia/Cina, indicando le basi di Sigonella, Muos, Augusta e Birgi come gangli centrali della strategia  occidentale della guerra in corso in Ucraina e denunciando il fatto che al cantiere navale di Palermo attualmente c’è la portaerei Cavour (ammiraglia della flotta italiana) per essere ricondizionata al trasporto degli aerei F16 per essere inviata in missione di guerra con altre quattro navi italiane nell’oceano Pacifico dove si affiancherà alla flotta americana in azioni di contrasto alla marina cinese. Si è parlato del movimento NoPonte,   che   terrà   una   prima   manifestazione   dopo 11 anni  sabato 17 a Messina, denunciando lo sperperio di 13,5 miliardi di euro stanziati per un opera irrealizzabile che prevede oltretutto, in questo periodo di venti bellici, la militarizzazione dello stretto con la costruzione di rampe missilistiche sulle due sponde siciliana e calabrese dal costo di un miliardo di euro ciascuna e l’adeguamento dell’aeroporto di Reggio Calabria per accogliere una squadriglia di F16. Sperperio di denaro pubblico, regalato a speculatori edili e a progettisti,   denaro   che   potrebbe   essere   utilizzato   per consolidare il territorio e le infrastrutture in Sicilia e in Calabria.

Il terzo punto all’ordine del giorno è stata la discussione sul “manifesto per la libertà sindacale” preparato dal Syndibasa e firmato oltre che da confederazione COBAS, da Cobas Sardegna, Unicobas, Solidaries (Francia), Confederation Intersindacal (Spagna).

Si è discusso dei diversi quadri legislativi che regolano le relazioni sindacali nei Paesi europei, concordando in una azione unica verso le istituzioni dell’Unione Europea per far cadere la discriminazione sindacale che è presente in diversi Stati fra i quali l’Italia e la Svizzera. E’ stato deciso di portare nel prossimo autunno a Bruxelles, alla Corte di Giustizia Europea e alla Corte Europea per i diritti Umani, il “manifesto per la libertà sindacale”, e indire una manifestazione unitaria   a Strasburgo o Bruxelles prima del rinnovo del Parlamento Europeo del 2024.

Prossimo  appuntamento sarà il 5° Incontro della Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e Lotta che si svolgerà il 10, 11 e 12 settembre nella città di São Jose dos Campos (a 100 km da San Paulo) in Brasile.