L’Italia continua ad addestrare l’Esercito e la Polizia Nazionale della Somalia, nonostante – secondo le reiterate denunce del Segretario Generale ONU (Les enfants et les conflits armés- Rapport du Secrétaire général, 23 giugno 2022, A/76/871–S/2022/493) – entrambe le predette forze di sicurezza utilizzino i minorenni. Sempre secondo l’ONU, Esercito e Polizia si sono resi responsabili anche di stupri, uccisioni di bambini, distruzione di scuole e/o ospedali e l’Esercito ha rifiutato in un caso l’accesso agli aiuti umanitari.

Di fronte alle gravissime accuse il Governo, con il recente provvedimento di proroga delle missioni militari all’estero, non ha modificato il sostegno italiano a Mogadiscio, peraltro confermato dagli incontri fra la Presidente del Consiglio e l’omologo somalo e i Ministri della difesa dei due Paesi.

Nell’ex colonia sono presenti, in base al citato provvedimento governativo di proroga, quasi settecento soldati italiani, con un costo annuo di circa 65 milioni di euro (rispetto ai 50 milioni del 2021).

In particolare ricordiamo:
1) quella europea EUTM Somalia, per formare i soldati di Mogadiscio, con circa centosettanta connazionali e con un costo annuo di 16 milioni di euro;
2) l’EUNAVFOR Atalanta per combattere la pirateria nelle acque antistanti il Paese, con duecento marinai, una nave e due aerei, con un costo di 27 milioni;
3) la Missione Bilaterale di Addestramento delle Forze di Polizia somale e gibutiane (MIADIT), operata da 115 Carabinieri, con un costo di 7,3 milioni, che ha formato migliaia di poliziotti;
4) la base di Gibuti, che si affaccia sullo strategico stretto di Baab el Mandeb (tra il Mar Rosso e l’Oceano Indiano), con la presenza di 147 uomini e con un onere di 13 milioni, per dare il supporto logistico alle predette missioni.

In passato le citate missioni, nonostante le gravi violazioni dei diritti umani, sono state autorizzate dal Parlamento, con rare eccezioni di voti contrari. La risposta italiana alle predette denunce è stata, infatti, solo un silenzio delle istituzioni e dei maggiori organi d’informazione. Un Governo che viola i più elementari diritti umani,

invece, non dovrebbe godere di aiuti militari italiani, peraltro concessi senza porre alcuna condizione. Non solo, con un Paese ricco solo di armi abbiamo stipulato un Accordo di cooperazione militare, anche in questo caso senza porre alcuna condizione nonostante il Paese sia in stato di conflitto da decenni. L’Italia, pertanto dovrebbe operare in una prospettiva di pacificazione e non per un’alimentazione ulteriore dell’instabilità.

Sarebbe opportuno che i parlamentari a cui è sottoposto il provvedimento sulle missioni all’estero o non autorizzino la proroga della missione europea EUTM e di quella MIADIT o quantomeno la subordinino all’effettivo rispetto delle libertà fondamentali e soprattutto alla fine al fenomeno dei bambini soldato.

Maurizio Simoncelli
Vicepresidente