Un Festival costruito dal basso, dalle decine di volontarie e volontari che in queste settimane sono partite/i ogni mattina da Bologna per andare a spalare fango nelle aree alluvionate. Una giornata per raccogliere fondi per realizzare una ricostruzione dal basso, ma anche per riconnettere un’intelligenza collettiva che sappia immaginare un nuovo futuro dei territori e per costruire la marcia popolare verso la Regione Emilia-Romagna in programma sabato 17 giugno. E’ l’evento in programma domenica 11 giugno dalle ore 11.00 alle ore 23.00 al Parco di Villa Angeletti, a Bologna, con ingresso a offerta libera.
La giornata inizia con la conferenza scientifica ‘Non è una perturbazione’, è crisi climatica’. Capire come crisi climatica e cementificazione hanno contribuito alla catastrofe che ha colpito i nostri territori è fondamentale per immaginare la ricostruzione, che dovrà tener conto delle nuove condizioni climatiche, della necessità di dare spazio ai fiumi, dell’imperativo di difendere il suolo e della cura del territorio. Non potrà essere ricostruito tutto come prima: a partire da queste premesse, interverranno Alessandro Bratti (Segretario Generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-MiTE, già Vice presidente dell’Agenzie Europea dell’Ambiente e Direttore Generale dell’ISPRA), Michele Munafò (Ispra, Responsabile Servizio per il sistema informativo nazionale ambientale, Docente di pianificazione urbanistica all’Università La Sapienza), Susanna Corti (CNR, coordinatrice dell’unità di ricerca “Global Change” presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima) e Gabriele Bollini (docente di Progettazione e pianificazione sostenibile all’Università di Modena e Reggio Emilia e rappresentante della Rete Emergenza Climatica Ambientale).
Nel pomeriggio tanta musica, banchetti, laboratori e talks. Dalle 15.00 si alterneranno sul palco le artiste e gli artisti che hanno deciso di sostenere questa giornata di solidarietà e rabbia: Dj Gruff, Dolcenera, Godblesscomputers, Luca Bassanese, B-Boat, Moder, Demonaco, Giargo in Arte, Inflow/Qael&add+, Banda Popolare dell’Emilia Rossa, Synth-oMatic e Calabresi Rock Band.
L’alluvione non è stato un evento improvviso, ma il frutto amaro della crisi climatica e della volontà politica di cementificare e di investire per decenni sul costruire un territorio per il profitto e non per la vita bella e sicura di chi lo vive. Per questo, il festival non è soltanto uno spazio di solidarietà verso le popolazioni alluvionate, ma anche una tappa di un percorso di mobilitazione iniziato con la grande assemblea popolare che ha visto più di 500 persone confrontarsi in Piazza Nettuno lo scorso 27 maggio. Il 17 giugno, a un mese esatto dall’alluvione, 10mila stivali porteranno sotto la Regione il fango che abbiamo raccolto.