Il Parlamento europeo ha approvato oggi il regolamento ASAP, per sovvenzionare l’industria di armi e la produzione di munizioni in Europa.
Milioni di euro regalati all’industria militare con la possibilità per gli stati di usare risorse dai fondi sociali europei per sovvenzionare la produzione di armi. Un regolamento che in nome della furia bellicista introduce deroghe alla direttiva europea sull’orario di lavoro, consentendo orari straordinari e di introdurre orari di 48 ore a settimana. Una follia militarista che toglie risorse per sanità, scuola, asili, ambiente per produrre armi e prolungare la guerra. Una follia contro i lavoratori, lo stato sociale e la pace,votata a stragrande maggioranza da un Parlamento europeo ormai succube della retorica bellicista e che viola lo stesso trattato dell’Ue, che nel suo art. 41.2 proibisce l’uso di denaro comunitario per “operazioni militari”.
E’ vergognoso che il rispetto dei trattati è stato per decenni invocato per giustificare politiche antipopolari di taglio della spesa pubblica e privatizzazione mentre per fare la guerra si decide di violarli con assoluta disinvoltura.
Siamo di fronte a una deriva militarista e guerrafondaia dell’Unione Europea, sempre più sottomessa alla NATO e alle scelte degli USA. Non a caso oggi Stoltenberg annuncia che l’aumento della spesa militare al 2% del Pil è il livello minimo a cui convengono di arrivare gli stati al termine del vertice dei ministri degli esteri, quindi con il consenso anche del governo italiano. Un aumento della spesa militare assolutamente spropositato visto che già oggi i paesi della NATO hanno una spesa enormemente superiore a Russia e Cina.
I deputati dei partiti di governo, della Lega, di Forza Italia, insieme a metà del PD, hanno tutti votato per scelta bellicista nel parlamento europeo. Altro che sovranisti, allineati come soldatini agli ordini di Washington e della Commissione Europea!
Ringraziamo il nostro gruppo parlamentare europeo La Sinistra che ha votato contro.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, coordinamento di Unione Popolare