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Fermare l’Autonomia differenziata. Alla sala Matteotti della Camera dei Deputati il “Tavolo permanente” apre la discussione sul Disegno-Calderoli 

Il 19 giugno (ore 10:30) si terrà la prima iniziativa pubblica del Tavolo di confronto permanente costituito tra le realtà della Rete dei Numeri Pari, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra Italiana, Unione Popolare e Verdi. L’incontro si inserisce nel contesto della discussione parlamentare del Disegno di legge-Calderoli. Nel corso dei lavori interverranno: Luigi Ciotti (Libera), Gaetano Azzariti (Salviamo la Costituzione), Giuseppe De Marzo, (Rete dei Numeri Pari), Dianella Pez (Comitati Per il ritiro di ogni Autonomia Differenziata). L’importanza del confronto risiede nella presenza di alcuni dei soggetti sociali che negli ultimi 5 anni hanno dato vita a una straordinaria opposizione “dal basso” al progetto eversivo dell’Autonomia differenziata che porterebbe alla disgregazione della Repubblica e alla declinazione dei diritti universali – sociali e civili – non più sulla base delle previsioni del comma 2 dell’art. 3 della Carta costituzionale, ma su privilegi territoriali e differenziazioni inique. Se la riforma passasse, la garanzia dei diritti sul territorio nazionale sarebbe persa, aumenterebbero ulteriormente le disuguaglianze, si renderebbe più incerto il diritto alla salute, al lavoro, alla mobilità, all’accesso ai servizi e all’ambiente.

Ufficio comunicazione:  info@numeripari.org \ www.numeripari.org \ cell 347 3935956. Sarà possibile partecipare all’iniziativa accreditandosi all’indirizzo email info@numeripari.org fino a esaurimento posti. [leggi il comunicato integrale]

 

STRAGE SENZA FINE. Da Nord a Sud della penisola non si ferma la scia di sangue: quattro erano edili, padre e figlio in una tinozza di vino a Gioia del Colle

In giornate in cui la morte di persone famose blocca il paese, le sei sul lavoro di ieri non fanno – come al solito – notizia. La striscia di sangue va da nord a sud e non sembra essere fermabile. A Brescia un uomo è precipitato da un traliccio dell’alta tensione alto circa 50 metri a Castegnato, lungo la via Padana Superiore 111/a. Si tratta di un lavoratore albanese di 23 anni residente a Caorle. Era al lavoro per conto di una ditta privata impegnata nella sostituzione della fune di guardia di una rete elettrica di Terna. A pochi chilometri di distanza, lungo l’autostrada A4, nella tratta tra Desenzano del Garda e Brescia un lavoratore di 60 anni è stato investito da un mezzo pesante di passaggio. La vittima è un uomo di 60 anni: secondo la prima ricostruzione è stato travolto da un mezzo pesante cassonato che trasportava terra. L’operaio è morto sul colpo. Proprio nel tratto di strada interessato dal tragico infortunio è in corso l’asfaltatura della corsia di emergenza e prima corsia, ragione per la quale la circolazione è limitata alle due corsie residue. Nel catanese un operaio di 56 anni, Angelo Aleo, è morto in un incidente in un cantiere edile di Misterbianco. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe precipitato da tre metri durante la realizzazione del solaio di un edificio per abitazione. La salma, su disposizione della Procura di Catania, è stata trasferita nell’obitorio del policlinico. È poi deceduto il lavoratore di 43 anni, Pasquale Cosenza, che il 9 giugno è precipitato da un capannone di un’azienda nella zona industriale di Pastorano, a Caserta, mentre stava montando dei pannelli solari. Infine, due uomini, padre e figlio di 47 e 81 anni, sono morti in un incidente sul lavoro lunedì notte dopo essere caduti in una cisterna “stavano pulendo la cisterna. La morte è avvenuta a causa delle esalazioni. Il figlio è caduto per primo avvertendo i sintomi tipici e poi il padre ha fatto la stessa fine nel tentativo di aiutarlo.

Red.Eco del ilmanifesto

 

XIX Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia: il 2022 è stato l’anno drammatico. Suicidi, morti e scioperi della fame

5 suicidi solo a Foggia. 5 le donne che si sono tolte la vita. Già 23 i suicidi nel 2023, di cui 2 ad Augusta nel totale silenzio dei media

Sono stati 23 i suicidi in carcere in questi primi mesi del 2023. L’anno scorso era passato alla storia come l’anno con più suicidi in carcere di sempre. Sono state 85 le persone che si sono tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario nel corso del 2022 – su 214 morti totali – ovvero più di una ogni quattro giorni. Cinque i suicidi avvenuti nel solo carcere di Foggia. Negli istituti penitenziari i suicidi sono circa 23 volte superiori rispetto ai suicidi in libertà. Delle 85 persone suicidatesi, 5 erano donne. Le persone straniere erano 36, delle quali 20 senza fissa dimora. L’età media era di 40 anni. La persona più giovane era un ragazzo di 20 anni, la più anziana un signore di 71. La maggior parte di queste persone (50, ossia quasi il 60%) si sono tolte la vita nei primi sei mesi di detenzione. Addirittura, 21 nei primi tre, 16 nei primi dieci giorni e 10 addirittura entro le prime 24 ore dall’arrivo in carcere. Delle 85 persone morte per suicidio nel 2022, 28 avevano precedentemente messo in atto almeno un tentativo di suicidio (in 7 casi addirittura più di un tentativo). In 68 (pari all’80%) erano coinvolte in altri eventi critici. 24 di loro erano state sottoposte alla misura della “grande sorveglianza” e di queste 19 lo erano anche al momento del suicidio. DUE MORTI PER SCIOPERO DELLA FAME AD AUGUSTA Nel totale silenzio dei media, il 25 aprile e il 9 maggio 2023 due detenuti sono morti per sciopero della fame nel carcere di Augusta dopo 41 e 60 giorni di digiuno. Ogni giorno sono circa 30 i detenuti in sciopero della fame, in assoluto la più utilizzata tra le forme di protesta in carcere, cui talvolta si aggiunge anche lo sciopero della terapia.

leggi il Rapporto si Antigone cartella_stampa.pdf

 

Pace, guerra e altre ubbie. Educare alla complessità

La storica Marina Mangiameli, collaboratrice di Argo, analizza i due volumi de “La scuola laboratorio di Pace” di cui proponiamo la versione ridotta

A Napoli, nel maggio 22, il CESP (Centro Studi per la Scuola Pubblica, il centro di formazione per il personale scolastico promosso dai Cobas Scuola) ha promosso un convegno di studi e formazione sul tema: ‘Ucraina, La scuola si interroga’. Il successo del convegno e la necessità che la scuola discutesse del presente, provando a sviluppare la cultura della pace, hanno fatto sì che nell’anno scolastico 2022/23, in circa venti città italiane si siano svolti altrettanti convegni con un nuovo e più esplicito titolo: ‘La scuola laboratorio di pace‘. L’insieme degli interventi sviluppati in tutti questi convegni sono stati raccolti in due volumi (Ed.Aracne) che riprendono il titolo dei convegni e lo articolano ulteriormente. Il primo volume tratta di Storia, geopolitica e didattica di pace; il secondo di Militarismi e narrazioni belliciste. Si può dunque dire che l’opera raccolga e renda fruibile un vasto e articolato dibattito che ha ricadute immediate e sensibili nella didattica quotidiana. Bisogna subito dire che nell’unanime coro di gaudio per l’eroica lotta dell’Ucraina in difesa dei “nostri” valori, l’indubbio pregio dei due tomi in questione è quello di offrire una prospettiva nuova della questione in termini sconosciuti ed assenti in tutti i mezzi di comunicazione di massa più diffusi. Del resto, come giustamente ha affermato papa Bergoglio, la pace è un’opportunità che non cade dal cielo, ma si costruisce giorno dopo giorno e serve giorno dopo giorno. L’opera offre molti punti di vista ma soprattutto è ricchissima di documenti, informazioni e spunti e ci propone una impostazione, una chiave interpretativa nuova e diversa . Si va dal contributo di Gaetano Bucci, che opportunamente ricorda già nel titolo che “Scuola pubblica Costituzione e ripudio della guerra” non sono semplicemente concetti opinabili, ad Andrea Catone (“Alle origini della crisi ucraina”) che svela le motivazioni profonde e assolutamente concrete dello scontro in atto in termini puramente storici; a chi come Riccobono-Lo Sapio ripropone ”A 60 anni dalla ‘pacem in terris’ quale pedagogia per la pace” e propone la pace come un impegno improrogabile, per finire, con la posizione di Alex Zanotelli che sottolinea come “La pace ‘sia’ unica alternativa”. La cosa estremamente interessante è che ogni contributo viene sostenuto da una ricchissima bibliografia scientifica che aiuta e guida, chi non si voglia contentare degli slogan, o delle litanie televisive, a crearsi un’idea propria e magari una valutazione problematica di una drammatica realtà dove forse non c’è solo un orco cattivo ed una povera vittima. Leone Ginzburg, fondatore dell’editrice Einaudi, era nato in Ucraina, e si sentiva russo. Gogol chiamava l’Ucraina “piccola russia” e la stessa parola “ucraina” significa del resto “terra di confine”. Basterebbe forse questa piccola informazione per fare sorgere qualche dubbio.

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La Biblioteca necessaria: il progetto di Attac Palermo sostenuto dal Tavolo Valdese

Il progetto “L’indistruttibile Babele fra libri e piante. La biblioteca necessaria” all’interno dell’Istituto comprensivo Maneri-Ingrassia-don Milani (II circoscrizione di Palermo), è stato proposto dalla Associazione Attac Italia alla Tavola Valdese, all’inizio del 2022, per ottenere un sostegno economico. Con un progetto precedente, le operatrici di Palermo avevamo già sviluppato con docenti e alunne/i un percorso propedeutico alla organizzazione di una biblioteca nell’Istituto. Nell’autunno 2022, avendo ricevuto il sostegno richiesto da parte della Tavola Valdese, siamo ripartite per raggiungere l’obiettivo di aprire la biblioteca scolastica, già studiata e pensata, sviluppando alcune caratteristiche specifiche sognate insieme alle/agli alunne/i: all’interno della scuola l’obiettivo è stato quello di fare modificare lo sguardo sulla metodologia di insegnamento andando oltre le discipline e sperimentando la trasversalità delle conoscenze; all’esterno della scuola l’obiettivo è stato quello di confrontarsi con le istanze del territorio per interagire con esse e accogliere competenze esterne alla scuola. Nella fase preliminare è stato importante riprendere i rapporti con la Circoscrizione comunale, con il polo bibliotecario comunale e con le associazioni culturali e sociali presenti nel territorio, infatti il nostro desiderio è che le iniziative e le progettazioni, all’interno e all’esterno della scuola possano essere il più possibile condivise e partecipate. I protagonisti più importanti rimangono però le/i bambine/i, le/i ragazze/i, le/gli adulte/i abitanti nei quartieri della II circoscrizione e a questi abbiamo dedicato la maggior parte del nostro impegno. Alle/agli alunne/i abbiamo dedicato, nelle ore curriculari, laboratori con letture ad alta voce, con presentazione e animazione di libri e soprattutto sviluppando modalità creative per affrontare temi emergenti su cui sviluppare riflessioni in un rimando reciproco di testi letterari e artistici.

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